Rischio elevato in Veneto, troppi irresponsabili. Zaia chiede ricoveri coatti per positivi che non collaborano

L’emergenza Covid-19 vede oggi il passaggio dal rischio basso al rischio elevato: queste le parole del governatore Luca Zaia per commentare i nuovi dati sul Coronavirus in Veneto.

A causa di alcuni irresponsabili che continuano a negare la pericolosità del virus, a non collaborare con le autorità sanitarie e a mettere a repentaglio la propria vita e quella delle altre persone, Zaia ha annunciato che lunedì verrà presentata una nuova ordinanza per inasprire le regole.

Prendiamo atto che abbiamo una categoria di irresponsabili che stanno semplicemente infarcendo i social media di informazioni che faranno morire delle persone – ha affermato il presidente della Regione Veneto – Io ho conosciuto la storia di un giovane che si è visto trapiantare i propri polmoni perché il Covid glieli ha distrutti. Forse non dovremmo più parlare di Coronavirus ma di postumi da Coronavirus che significa encefaliti, miocarditi, insufficienze renali, problemi polmonari e perdita della mobilità”.

“Questo è un virus che fa male – continua Zaia – continuo a dire che si sta semplicemente preparando la culla per il neonato perché quando il virus tornerà forte, qui non ce ne sarà più per nessuno. Adesso io non voglio terrorizzare i veneti che sanno che questo punto stampa lo abbiamo utilizzato non per fare politica, come dice qualcuno, ma per dire le cose come stanno. Oggi vi dico che se continuiamo di questo passo non dovete chiedermi se il virus tornerà in ottobre perché ce lo abbiamo già qui”.

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Il governatore Zaia, riferendosi alla vicenda del rifiuto al ricovero di un cittadino positivo al Covid dopo il rientro da una trasferta di lavoro in Serbia, si è rivolto al governo italiano chiedendo degli strumenti per poter procedere con dei ricoveri coatti per i positivi al Coronavirus che non collaborano e che mettono a repentaglio la vita delle altre persone.

Zaia ha raccontato che, dopo il rifiuto al ricovero, l’uomo tornato dalla Serbia ha avuto dei contatti anche post tampone positivo e poi, dopo l’insistenza dei sanitari, è stato ricoverato il primo luglio e ora si trova in rianimazione.

Le segnalazioni di irresponsabili e di persone che non collaborano con le autorità sanitarie ha spinto il governatore del Veneto a dire che per lui sarebbe necessaria la carcerazione per questi individui.

“Non esiste che un positivo al Coronavirus vada in giro – aggiunge Zaia – Penso che sia fondamentale a livello nazionale che si prenda in mano il dossier in generale. È fondamentale che ci sia il ricovero coatto, deve essere un trattamento sanitario obbligatorio perché non possiamo star lì a discutere con una persona che si rifiuta di farsi ricoverare. Abbiamo la necessità di essere severissimi anche con gli isolamenti fiduciari”.

Questi i dati del bollettino di oggi, venerdì 3 luglio 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 993.700 tamponi, 19.314 positivi (5 in più di ieri), 737 casi di isolamento, 2.023 morti in totale (uno in più di ieri), 171 ricoverati in area non critica (19 positivi su 171), 8 terapie intensive con pazienti tutti negativi al Covid-19, 3.610 dimessi mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 102.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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