Laura Puppato, candidata del Partito Democaratico nel collegio uninominale di Montebelluna, Castelfranco Veneto, Belluno e nel collegio plurinominale di Venezia, Belluno, Treviso e Rovigo, si muove di nuovo a salvaguardia dei risparmiatori di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, confluite in Intesa Sanpaolo, rivolgendosi proprio alla banca di Torino, oltre al ministro Pier Carlo Padoan.
“Venga salvaguardato chi aveva fidi con tassi preferenziali – chiede Puppato – nati per operazioni baciate a cui era stato costretto da vere e proprie truffe da parte delle ex-popolari, che in questi giorni stanno ricevendo ordini di rientro a tassi fino al 20 percento. Tassi esosi da sostenere col rischio reale di finire nella black list dei cattivi pagatori, il che produrrebbe una ulteriore contrazione del credito nel nostro territorio, vanificando in parte la crescita economica”.
“Banca Intesa non ha certo l’obbligo di far proprie colpe che non le appartengono – prosegue la candidata del Pd – ma è importante che si ponga, come in parte già fatto con il fondo di 100 milioni, con atteggiamento costruttivo nei confronti del territorio veneto, perché proprio grazie alla dinamicità della nostra economia potrà trovare risposte e capacità di investimento e una notevole crescita del proprio gestito. Serve un po’ di tempo e molta lungimiranza. Per questo ho contattato direttamente i vertici di Banca Intesa con cui ho interloquito anche nel recente passato trovando ascolto e disponibilità, spero che anche stavolta sappiano comprendere e risolvere a favore di chi è già stato messo in grave difficoltà dal comportamento illecito delle amministrazioni precedenti delle due banche venete.”
Oltre al contatto diretto con i vertici di Intesa, la senatrice di Montebelluna ha depositato un’interrogazione scritta al ministro Padoan.
“Al ministro – continua Puppato – ho chiesto se non ritenga necessario valutare, in sede di definizione della procedura di liquidazione coatta amministrativa, l’istituzione di idonee istruzioni per tutelare il risparmiatore, prevenendo defatiganti contenziosi giacché – ai sensi delle vigenti normative – prospettano la possibilità, per le operazioni fin qui descritte, di illegittimità sia giuridica sia costituzionale ai sensi dell’articolo 47 e più in generale degli articoli 2 e 3 della Costituzione. Se non ritenga di dover intervenire attraverso Banca d’Italia per chiedere una immediata revisione dei tassi, così onerosi da apparire simil-usura, da parte di Banca Intesa; pur apparendo come scoperture di conto corrente oltretutto, sappiamo che non è così, ma si tratta della prosecuzione di situazioni di irregolarità e rischio messe in campo dalle ex popolari”.
“Se non intenda procedere – chiude la candidata dem – dando priorità assoluta a queste casistiche di investitori nella graduatoria dei rimborsi in corso di definizione a seguito dell’erogazione del fondo straordinario istruito dallo Stato con la legge di Bilancio appena emanata, in modo che l’azione congiunta Stato-Banca Intesa ponga al riparo i soggetti interessati dal danno irreparabile di essere escussi, con il rischio spesso della propria abitazione, e marchiati come cattivi pagatori, solo a causa dei tempi lunghi delle procedure di riconoscimento del ristoro. I risparmiatori sarebbero drammaticamente beffati due volte.”
(Fonte: www.laurapuppato.it).
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