Il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni ha presentato ieri nel Consiglio regionale del Veneto una mozione affinché la giunta veneta si attivi per richiedere un tavolo di concertazione con il governo per conoscere tempistiche, anticipi e saldi dei ristori dovuti ai truffati delle banche popolari venete.
“Il Veneto e in particolare le province di Treviso e Vicenza – spiega il consigliere Razzolini – sono state tra le più colpite dal crack delle banche popolari venete. Una vicenda dovuta prevalentemente a mala gestione, normative penalizzanti e controlli oltremodo discutibili. A pagare il conto più salato sono stati migliaia di risparmiatori che hanno visto depauperarsi decenni di lavoro e sacrifici lacerando un territorio intero. E nei casi più estremi si sono registrati anche alcuni suicidi legati al crack”.
“La speranza era che l’istituzione del Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) – prosegue Razzolini – potesse quantomeno ristorare i risparmiatori di almeno una parte di quanto perso. Ciò non è accaduto e a diversi mesi dalla scadenza per l’adesione al Fir si constata invece una situazione stazionaria di assoluta incertezza”.
Razzolini ritiene che per accelerare sui rimborsi sia opportuno recuperare il fondo da 100 milioni di euro promesso da Banca Intesa Sanpaolo, istituendo un fondo d’indennizzo territoriale a favore dei Comuni delle province di Treviso e Vicenza da destinare in proporzione al numero di soci e al risparmio privato perso da ciascuna municipalità.
“Cosa non funziona nella procedura? Almeno tre punti – sottolinea Razzolini – Il Mef non autorizza la commissione tecnica, che esamina le domande, a deliberare cumulativamente, così da velocizzare le risposte. Ci sono inoltre troppi livelli di controllo, ben tre, due dei quali vengono svolti da Consap e l’ultima dalla Commissione tecnica che esamina e delibera le domande singolarmente. Il tutto corredato da una burocrazia abnorme che porta a tempi biblici”.
Per il consigliere regionale di Valdobbiadene il costo totale del reddito di cittadinanza si aggira intorno ai 7 miliardi, cifra che si poteva spendere prioritariamente per rimborsare i truffati delle banche.
“Ora la giunta regionale si faccia promotrice di un tavolo di concertazione con il governo – conclude Razzolini -, al fine di ricevere adeguate risposte in merito a tempistiche, procedure dei pagamenti, acconti e saldi del ristoro, nonché sull’operatività della Consap e della Commissione Tecnica del Mef”.
(Foto: Qdpnews.it).
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