In questa fase della lotta al Covid, le autorità della Regione Veneto stanno affrontando diversi temi: la situazione della pressione ospedaliera con 3.176 ricoverati per Coronavirus, i decessi e l’evoluzione epidemiologica in corso.
Inoltre, continua la fase di test e di ricerca dei positivi e la dottoressa Francesca Russo, direttore della Direzione Prevenzione e Sanità pubblica della Regione Veneto, ha inviato una lettera al Ministero spiegando che si stanno facendo tanti test rapidi.
In Veneto la percentuale dei positivi al Covid sui tamponi è 6,88% e il governatore Zaia ha spiegato che vorrebbe avere in mano un quadro generale, standardizzato e uniformato, di tutte le Regioni italiane.
“Il fatto che si ragioni per numeri assoluti non ci aiuta – ha affermato Zaia – e soprattutto vogliamo evidenziare l’aspetto di virtuosità dove questa Regione fa i test di conferma a tutti i test rapidi e a tutti i contatti stretti dei positivi, aspetti che magari in altre Regioni sono interpretati in maniera diversa. Non è una critica alle altre Regioni ma, a nostro avviso, il tema della valutazione che deve fare l’Istituto Superiore di Sanità è quello di una valutazione con dati omogenei”.
Alla fine del suo ragionamento, Zaia ha detto che “non si può paragonare una Ferrari con una Cinquecento” perché le prestazioni sono differenti.
Oggi sarà la giornata del “verdetto per il colore” delle Regioni e l’Rt del Veneto si abbassa ancora e va sotto l’1 (per questo il Veneto dovrebbe rimanere in zona gialla): l’Rt legato alla valutazione è di 0,92 mentre quello aggiustato per tutte le componenti è di 1,01 (l’indice Rt descrive il tasso di contagiosità del Coronavirus Sars-CoV-2).
Verrà chiesta anche un’indagine epidemiologica alla dottoressa Russo per approfondire meglio alcuni aspetti della pandemia.
La preoccupazione delle autorità sanitarie del Veneto è ancora alta, soprattutto per il numero delle terapie intensive, anche se i timidi segnali positivi rispetto alle ospedalizzazioni fanno sperare in un miglioramento della situazione.
Il presidente Luca Zaia ha ribadito che in Italia non c’è nessuno che fa tanti tamponi come se ne fanno in Veneto.
Il governatore ha spiegato che si è formato un bacino formato da Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia dove sembra che ci sia un bacino unico nel quale il virus ha un andamento più graduale nella salita e più lento nella discesa.
Da alcune sequenziazioni sembrerebbe che il virus stia “mutando” in certe aree con il Covid che assume forme nuove.
Questi i dati di oggi, venerdì 11 dicembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.957.445 tamponi molecolari (16.300 tamponi molecolari nelle ultime 24 ore), 1.282.120 test rapidi (40.130 test rapidi in più nelle ultime 24 ore), 56.430 tamponi in totale (tamponi molecolari più test rapidi) nelle ultime 24 ore, 181.451 positivi dall’inizio dell’emergenza (3.883 positivi in più nelle ultime 24 ore), 85.093 positivi al Covid in questo momento, 3.176 ricoverati totali per Covid (46 ricoverati in meno di ieri) di cui 375 terapie intensive (18 in più di ieri) e 2.801 ricoverati in area non critica (64 in meno di ieri), 4.659 morti in totale (108 persone in più nelle ultime 24 ore) e 8.339 dimessi.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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