È ancora viva in molte persone la tragedia dell’”acqua granda” del 12 novembre 2019, la terribile mareggiata che inondò Venezia causando anche numerosi danni all’iconica Basilica di San Marco, che fu completamente allagata.
L’acqua invase per circa 120 cm di altezza il Nartece, il Battistero e la Cappella Zen della Basilica e allagò completamente la pavimentazione della chiesa e della cripta.
Oggi quelle drammatiche ore del 2019 sono solo un triste ricordo e la Basilica di San Marco, a tre anni di distanza, è protetta da delle barriere in vetro.
La “prima” delle barriere è avvenuta lo scorso 6 novembre, quando una modesta punta di acqua alta interessò Venezia con una massima alle 9.35 che ha toccato 102 cm alle bocche di porto della Laguna e 95 cm in città.


Con il Mose non entrato in funzione, come previsto dal protocollo per misure sotto il metro, a risentire del fenomeno è stata solo Piazza San Marco, che ha il punto più basso a 85 cm sul medio mare, ed è stata allagata per circa 10 cm. La Basilica, invece, è rimasta all’asciutto perché sono state posizionate le barriere in vetro trasparente attorno al perimetro della chiesa, che hanno impedito l’ingresso della marea nel monumento.
Sabato 19 novembre, alla presenza del vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, del governatore del Veneto Luca Zaia, del sindaco Luigi Brugnaro e del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia si è tenuta la cerimonia di benedizione delle barriere di vetro.
“Sono particolarmente fiero e felice di inaugurare un’opera che indica la volontà di salvaguardare e proteggere la Basilica di San Marco, patrimonio inestimabile e un luogo emblematico di Venezia, che tanto ebbe a soffrire in occasione di quella mareggiata eccezionale e devastante – spiega Zaia -. La Regione da subito si è impegnata a far sì che lo splendore della basilica tornasse intatto, ma soprattutto per proteggerla da eventuali, ulteriori eventi eccezionali abbiamo contribuito con oltre un milione e 200 mila euro per far sì che la basilica fosse protetta, e già lo scorso 6 novembre abbiamo visto che il sistema funziona. Un impegno mantenuto, di cui vado particolarmente fiero perché preservare l’unicità di Venezia, proteggendola in tutta la sua bellezza e fragilità, è una delle nostre priorità”.
Per dare una veloce esecuzione agli urgenti interventi di salvaguardia del patrimonio artistico rappresentato dal complesso basilicale, la Regione del Veneto ha assegnato alla Procuratoria della Basilica di San Marco in Venezia un contributo di un milione di euro, successivamente integrato per ulteriori 200 mila euro complessivi.
Soddisfazione per questa importante opera anche da parte del ministro Matteo Salvini: “Oggi siamo qui per ringraziare tutti quelli che hanno lavorato e che hanno messo in salvo la Basilica della città più bella del mondo. Vedere la basilica oggi all’asciutto è un’emozione”.
Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti assieme al governatore del Veneto e al sindaco di Venezia hanno poi visitato le paratie mobili e la “control room” del Mose.


“Quest’opera è davvero efficace e potrà proteggere Venezia anche nei prossimi giorni: gli esperti ci hanno confermato oggi che fra il 21 ed il 22 è prevista un’importante acqua alta, che potrebbe superare la soglia dei 130 centimetri. In questi giorni le previsioni hanno ipotizzato che il livello dell’acqua potrebbe raggiungere addirittura i 145 centimetri. Ciò significherebbe che – se non avessimo avuto il MOSE – oltre metà della città di Venezia sarebbe stata sommersa”.
“Ho avuto modo di apprezzare nuovamente la tecnologia che governa quest’opera – prosegue il presidente Zaia -. Un sistema complesso, dove le componenti meccaniche non possono prescindere dall’elettronica, dall’informatica, dall’analisi dei dati. Ma, soprattutto, sulla capacità di tanti professionisti, anche della Regione Veneto, di collaborare a modelli previsionali sempre più efficaci, che finora hanno permesso per ben 35 volte l’attivazione del sistema, proteggendo Venezia”.
(Foto e video: Regione del Veneto).
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