Dopo l’incontro in videoconferenza con il ministro all’Istruzione Lucia Azzolina, svoltosi ieri, martedì 7 aprile, insieme agli assessori alla scuola delle altre Regioni e Province autonome, l’assessore all’Istruzione e alla Formazione del Veneto Elena Donazzan (nella foto) diffonde la seguente nota.
“Il Veneto è impegnato dal primo giorno in questa emergenza, e la scuola è il settore che più è stato coinvolto, dopo la sanità, in termini di organizzazione e di relazioni sociali. Ho trovato francamente tardivo ed inappropriato l’incontro avvenuto oggi, solo in seguito alla richiesta della IX Commissione della Conferenza Stato-Regioni” – afferma Donazzan.
“L’istruzione, va ricordato, è materia concorrente con lo Stato: in Veneto si è sempre lavorato in stretto contatto con le Istituzioni nazionali, basando la relazione sul confronto e sulla leale collaborazione – continua Donazzan – Sono intervenuta richiamando il Ministro a questa collaborazione e a questo confronto, sottolineando in particolare alcune esigenze della scuola veneta legate alla formazione professionale, che rischia di essere trattata diversamente e con maggiore difficoltà, nella didattica e negli impegni da onorare, rispetto alle scuole dello Stato”.
“Ho illustrato infatti al Ministro e ai tecnici presenti che le nostre Scuole della formazione professionale sono state, – sottolinea – e lo sono tutt’ora, da noi monitoriate ed ispezionate, ed i nostri studenti sottoposti ad un carico di lavoro impressionante, se paragonato ad altre scuole che non devono ottemperare a certe prescrizioni. FormaVeneto e i sindacati veneti condividono con la Regione del Veneto che se di pari dignità si parla nella legge, questa debba essere effettiva”.
“Ho infine sottolineato al Ministro – prosegue – che il calendario scolastico, ovvero l’organizzazione del tempo delle giornate di scuola, è prerogativa delle Regioni: per questo, dopo un confronto con il collega al Turismo Federico Caner, ho ribadito la nostra critica per un’eventuale avvio dell’anno scolastico 2020/21 nei primissimi giorni di settembre”.
“Augurandoci che l’emergenza vada velocemente scemando e che gli effetti delle misure di contenimento si esauriscano al più presto, il mese di settembre potrebbe rappresentare una speranza per il settore del turismo interno. E certo, impegnare famiglie e ragazzi a scuola significherebbe penalizzare ulteriormente un settore già massacrato dalla pandemia Covid-19”.
(Fonte: Regione Veneto).
(Foto: Facebook – Elena Donazzan).
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