L’Anci Veneto ha scritto ieri al governo, nello specifico al ministro dell’Interno ed al ministro della famiglia ed alla disabilità, per richiedere l’intervento sul servizio scuolabus i cui costi rischiano di gravare integralmente sulle spalle delle famiglie senza che i sindaci ed i comuni possano far nulla. Al governo, come stabilito e consentito dalla legge, l’Anci Veneto richiede di classificare quello dello scuolabus un “servizio pubblico a domanda individuale”.
L’impossibilità di sgravare le famiglie dai costi nasce da un recente parere della sezione regionale di controllo per il Piemonte della Corte dei Conti n. 46/2019. Il parere in questione ha enunciato il principio secondo cui “il servizio di trasporto pubblico scolastico (scuolabus) deve avere a fondamento una adeguata copertura finanziaria necessariamente riconducibile alla quota di partecipazione diretta da parte degli utenti, quota la quale, nel rispetto del rapporto di corrispondenza tra costi e ricavi, non può non essere finalizzata ad assicurare l’integrale copertura dei costi del servizio”.
Nella nota di Anci Veneto, firmata dalla presidente Maria Rosa Pavanello (nella foto) e dal direttore Carlo Rapicavoli, che è stata inviata anche a tutti i sindaci si sottolinea come “l’applicazione rigorosa di tale principio rende impossibile per i Comuni contribuire, come generalmente avvenuto, alle spese sostenute dalle famiglie, con varie modalità, collegate in particolare al reddito o alla composizione del nucleo familiare.
Secondo il citato parere della Corte dei Conti, il servizio di trasporto scolastico va infatti inquadrato nella categoria dei servizi pubblici locali e non in quella a domanda individuale, così che la quota di partecipazione finanziaria a carico dell’utenza deve necessariamente concorrere alla copertura integrale della spesa sostenuta dal Comune per l’erogazione del servizio. Tale interpretazione preoccupa i Sindaci che, se consolidata, si vedranno costretti a modificare l’erogazione del servizio e ad imporre oneri aggiuntivi alle famiglie.
La presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, manifesta la sua preoccupazione per la situazione: “Abbiamo deciso di intervenire con tempestività perché questo riguarda tutti i sindaci, tutti i Comuni e va a colpire direttamente le famiglie. In particolare va a colpire quei nuclei famigliari che già faticano ad arrivare alla fine del mese. Si tratta di una questione che va risolta immediatamente per mettere i sindaci nelle condizioni di aiutare le famiglie senza violare le leggi. Naturalmente non vogliamo in alcun modo fare polemica con la Corte dei Conti, ma crediamo che questa annosa vicenda vada risolta per tutelare le famiglie. Noi siamo a disposizione, come sempre, per fornire supporto e dialogo al Governo per trovare la soluzione più idonea”.
(Fonte: Anci Veneto).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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