Settantasette anni fa il martirio di Norma Cossetto, vittima dei titini. Donazzan: “Un dovere difenderne la memoria”

Norma Cossetto era italiana come noi e per questo venne seviziata, stuprata ed infine infoibata nella notte fra il 4 e il 5 ottobre di 77 anni fa dai partigiani comunisti di Tito. Una storia sottaciuta per anni perché scomoda, ancora osteggiata da chi non ha mai voluto affrontare le responsabilità dello sterminio e dell’esodo dei nostri fratelli dell’Istria e della Dalmazia“.

Questo il pensiero della neo-eletta consigliera regionale vicentina Elena Donazzan (Fratelli d’Italia) in merito alla figura di Norma Cossetto, la 23enne di Visinada d’Istria che fu tra le prime vittime della resa dei conti titina nei confronti degli Italiani e il cui corpo fu ritrovato nella foiba di Villa Surani ad Antignana.

“Parlarne, ricordare, difenderne la memoria è un dovere di tutti noi – prosegue la Donazzan -, per questo ho scelto di aderire anche quest’anno all’iniziativa ‘Una rosa per Norma Cossetto’, che vedrà depositare una rosa in un monumento, una via o una semplice targa dedicata a Norma Cossetto o ai martiri delle foibe in ogni città d’Italia”.

Una figura di una giovane donna che non è mai passata inosservata, tanto che l’8 maggio 1949, su proposta dell’influente latinista e deputato comunista Concetto Marchesi, rettore dell’Università di Padova tra il settembre e il novembre 1943 e dal 28 maggio al 27 luglio 1945, l’allora rettore Aldo Ferrabino e il consiglio della facoltà di Lettere e Filosofia conferirono la laurea ad honorem a Norma Cossetto, laureanda in fase di scrittura della tesi proprio sulla sua terra.

Nel 2005 il presidente Carlo Azeglio Ciampi compì un ulteriore, importante passo nel ricordo della ragazza, conferendole la medaglia d’oro al merito civile della Repubblica Italiana alla memoria con la seguente motivazione: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”.

Negli anni molti Comuni italiani, indipendentemente dal colore politico delle loro amministrazioni, hanno attribuito il nome di una via, di una piazza o di un edificio pubblico alla memoria della Cossetto in segno di rispetto per i lutti e le sofferenze di quella parte d’Italia in terra croata che per secoli era stata abitata da Italiani e governata dalla Repubblica di Venezia, prima, e poi dal Regno d’Italia, compreso il non indolore ventennio fascista.

Ricordare oggi, lunedì 5 ottobre, questa ragazza a distanza di 77 anni dalla sua morte significa avere coscienza che quella pagina di storia, strappata per anni alla memoria nazionale, è avvenuta e merita uguale rispetto di qualsiasi altra.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Web).
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