Sono state consegnate nella mattina di ieri, lunedì 30 dicembre, a palazzo Balbi le oltre 10mila firme raccolte dai Sindacati dei Pensionati trevigiani per chiedere alla Giunta Regionale del Veneto interventi normativi in materia di Sanità e anziani.
Erano presenti il Governatore del Veneto Luca Zaia e i segretari generali di Spi Cgil Paolino Barbiero, di Uilp Uil Beniamino Gorza, e per la segreteria Fnp Cisl Sneder Scotton.
Tre precise e puntuali richieste: aumentare il numero delle impegnative di residenzialità che permettono l’accesso ai Centri di Servizi per gli anziani in convenzione, viste le quote assegnate alle varie Ulss venete congelate ormai da anni e inferiori al numero dei posti letto disponibili nelle strutture del territorio; ridurre i tempi e le liste di attesa per la scheda di valutazione Svama, che permette l’accesso ai servizi in convenzione (domiciliari, residenziali e semi-residenziali), ma anche varare una norma sul costo dei certificati necessari per la stessa, che oggi ingiustificatamente variano da medico a medico e hanno prezzi sproporzionati che vanno dai 30 ai 150 euro e infine, concordare con l’Agenzia delle Entrate un’unica modalità di certificazione e di detrazione della quota sanitaria delle rette dei Centri di Servizi, elemento che attualmente determina grandi differenze e disuguaglianze nel territorio, a discapito dei cittadini e della loro libera scelta.
Per comprendere il problema, che riguarda l’intera provincia di Treviso, ecco qualche numero in riferimento all’ULSS 2. Le impegnative di residenzialità assegnate alle strutture assistenziali sono poco superiori a 4.200 e i posti letti previsti dalla programmazione socio-sanitaria regionale superano i 5.800.
Così nel 2017, su 5.791 utenti medi, solo 4.356 ospiti hanno ricevuto il contributo regionale (75%), mentre gli altri 1.081, al netto di 354 persone autosufficienti, hanno dovuto pagare per intero la retta, che arriva anche a 30mila euro l’anno. Di queste, in 713 erano già valutate non autosufficienti, in 345 erano in attesa della Svama da tempo, e solo in 23 non l’avevano.
Il quadro si completa con chi pagando 19mila euro di retta l’anno può portare in dichiarazione dei redditi, al netto delle differenze tra deduzione e detrazione, 2mila euro e chi pagando “solo” 3mila euro in più arriva a quasi 13mila, una differenza inspiegabile.
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricevuto dagli ospiti oltre diecimila firme con la richiesta di interventi in materia di assistenza agli anziani.
Il Governatore ha preso atto delle richieste che gli sono state sottoposte, impegnandosi ad attivare un approfondimento con l’Assessore al Sociale, Manuela Lanzarin, e con gli altri Assessori, eventualmente competenti per alcuni aspetti.
Lo scopo è di individuare possibilità e modalità per poter venire incontro alle richieste avanzate, per quanto riguarda l’ambito delle competenze regionali.
Quanto agli aspetti sanitari e fiscali di competenza dello Stato, Zaia ha garantito il suo impegno diretto a portare l’intera questione all’attenzione dei vari Ministri interessati e della Conferenza dei Presidenti delle Regioni italiane.
(Fonte e foto: Cgil Treviso).
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