Superalcolici nascosti nei pantaloni, poi la fuga e la spinta alla guardia del supermercato: quindicenne arrestato

Una volante della squadra Mobile della Questura di Pordenone
Una volante della squadra Mobile della Questura di Pordenone

Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone hanno dato esecuzione alla misura cautelare del collocamento in comunità emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale dei Minorenni di Trieste, su richiesta della competente Procura, nei confronti di un minore ritenuto autore di una rapina impropria ai danni di un supermercato.

I fatti si verificarono il 29 ottobre scorso quando intorno alle ore 16, in seguito a una richiesta pervenuta alla centrale operativa della Questura di Pordenone, un equipaggio della “Squadra Volante” intervenne in un supermercato del centro città dove era stato segnalato il furto di due bottiglie di superalcolici.

Giunti sul posto, i poliziotti appurarono che, poco prima, il direttore dell’esercizio commerciale aveva notato un giovane che si era impossessato di due bottiglie di superalcolici, nascondendole nei pantaloni dopo avere tolto i dispositivi antitaccheggio. Il responsabile del negozio cercò di bloccarlo, ma l’autore del furto, vistosi scoperto, si diresse verso l’uscita inseguito dal direttore.

Nel frattempo la guardia giurata del supermercato si piazzò davanti alla porta d’uscita nel tentativo di bloccare il giovane il quale, per guadagnarsi la fuga, spinse con veemenza la guardia che cadde rovinosamente a terra e si ferì.

La successiva visione e l’analisi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza del supermercato permise agli investigatori della Mobile d’identificare l’autore della rapina in un quindicenne residente in un Comune della provincia di Pordenone, che venne deferito alla Procura della Repubblica per il Tribunale di Minori di Trieste la quale, anche in considerazione dei numerosi precedenti del giovane, ha richiesto l’applicazione di una misura cautelare che è stata concessa dal competente Gip, che ne ha disposto il collocamento in una comunità per minori.

(Foto: Questura di Pordenone).
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