Tennis e boxe hanno perso la voce: addio a Rino Tommasi, cronista da “circoletto rosso”

Rino Tommasi negli anni ’70

Grave lutto nel mondo del giornalismo: all’età di novant’anni si è spento Salvatore (per tutti “Rino”) Tommasi, cronista sportivo che per decenni ha raccontato in tv e sui giornali, facendo appassionare anche i neofiti, diversi sport, con una predilezione speciale per il tennis e il pugilato.

Intere generazioni di appassionati di boxe e racchette hanno imparato a conoscere e apprezzare ancora di più questi due sport proprio grazie alle sue telecronache sulle emittenti private (epici gli anni di Tv Koper Capodistria, con le maratone pomeridiane da Wimbledon, e delle emittenti “in chiaro” che arrivavano a tutti senza bisogno di abbonamenti) e alla sua voce un po’ nasale ma inconfondibile, e soprattutto capace di immediata empatia con gli ascoltatori.

Per il tennis, in particolare, rimarranno immortali le telecronache in coppia con il compianto collega Gianni Clerici, autentico valore aggiunto dei tornei – soprattutto del Grande Slam – commentati da Tommasi, che ha girato il mondo – in particolare gli Usa – per dare compiutezza al suo mestiere di cronista, spesso pionieristico visto che in alcune occasioni raccontò degli articoli “scritti in taxi” tra un trasferimento e l’altro.

La terminologia usata in telecronaca è diventata di uso comune tra gli appassionati, a partire dal “personalissimo cartellino” nel commento degli incontri pugilistici e dal “circoletto rosso” che evidenziava i punti più belli di un match di tennis. Epica anche la definizione di “erezione agonistica” (secondo alcune fonti mutuata da Gianni Brera) per indicare un tennista in stato di grazia. Tra le caratteristiche di Tommasi c’era proprio quella di prendere posizione senza paura relativamente alle prestazioni di un atleta, soprattutto se mediocri, spesso introdotta dall’espressione “Ecco, diciamocelo chiaramente…”.

Un’amara ironia della sorte ha voluto che Tommasi, originario di Verona e tifoso dell’Hellas, scomparisse proprio mentre un italiano, Jannik Sinner, occupa il posto numero 1 del ranking mondiale del tennis, e anche tra le donne il BelPaese occupa posizioni di tutto rilievo.

Tale coincidenza non è sfuggita al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che così ha espresso il proprio cordoglio: “Ci lascia il giornalista che in coppia con Gianni Clerici ha segnato la storia del tennis, raccontato per numeri fino a guadagnarsi il soprannome di ‘ComputeRino’. Le sue telecronache erano ricche di statistiche, record, risultati e date, tanto che anche l’Atp l’aveva premiato per ben due volte come cronista dell’anno. Addio Rino, professore del giornalismo. Mi piace pensare che dopo una carriera tanto lunga e costellata di riconoscimenti – dichiara Zaia –, il cronista più rigoroso, preciso, maniacale di tutti nel registrare numeri e statistiche se ne sia andato vedendo il nostro tennis italiano inanellare record su record. Quasi un ultimo saluto, un tributo ideale a chi dello sport ha raccontato e dato così tanto”.

(Autore: Luca Anzanello)
(Foto: Wikipedia)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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