Trovate varianti del Covid molto contagiose in Veneto, individuati anche 3 soggetti con la variante inglese

In Veneto sono tre i soggetti con la variante inglese del Covid, provenienti direttamente dal Regno Unito, che ora si trovano in isolamento.

Le autorità del Veneto oggi, sabato 26 dicembre, hanno voluto insistere sull’importanza della diffusione di dati per una migliore strategia contro il Covid, sottolineando che il virus estivo non aveva nessun legame con quello della prima fase e con quello che stiamo affrontando ora (come aveva affermato a suo tempo il dottor Roberto Rigoli). Per questo le autorità sanitarie del Veneto hanno voluto condividere alcune scoperte legate alla velocità di trasmissione del virus con il quale si sta combattendo ora.

Presenti alla conferenza stampa di oggi il dottor Luciano Flor, nuovo segretario generale della sanità della Regione Veneto, il dottor Rigoli, direttore della microbiologia dell’ospedale di Treviso e coordinatore delle 14 microbiologie del Veneto, la dottoressa Francesca Russo, direttore della Direzione Prevenzione e Sanità Pubblica della Regione Veneto, e la dottoressa Antonia Ricci, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe).

Abbiamo caratterizzato 37 virus inizialmente isolati in Veneto nel mese di novembre e in questi primi virus non abbiamo trovato la variante inglese ma 8 diverse varianti del virus – ha spiegato la dottoressa Ricci – Due di queste varianti ad oggi non sono ancora state trovate in Italia, quindi potrebbero essere caratteristiche del nostro territorio. La maggior parte di questi virus appartengono ad una variante che c’è anche in Italia e in altri Paesi europei, caratterizzata da una mutazione sulla famosa proteina Spike che rende questa variante più diffusiva e contagiosa”.

In questi ultimissimi giorni abbiamo ricevuto cinque campioni da pazienti che avevano avuto un collegamento con il Regno Unito e che quindi erano sospetti di poter essere veicoli della famosa variante inglese – continua – Abbiamo messo a punto, ancora una volta grazie al lavoro dei ragazzi in laboratorio, una metodica rapida che permette di caratterizzare le mutazioni tipiche sulla proteina Spike della variante inglese. Di questi cinque campioni tre sono risultati positivi, due sono della Provincia di Treviso e uno è della Provincia di Vicenza”.

La dottoressa Ricci ha spiegato che i virus della prima ondata sono diversi da quelli della seconda ondata e quelli di quest’estate li abbiamo visti in quel periodo e poi non li abbiamo più avuti.

Il virus che c’è in Veneto, in Italia e in altri Paesi europei ha subito una mutazione che lo rende più contagioso. In Veneto, inoltre, sono state trovate delle altre varianti del virus caratterizzate da elevata contagiosità che potrebbero spiegare l’elevato numero di casi di nuovi positivi nella Regione Veneto.

Il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha aggiunto che in Italia c’è un numero di sequenze del virus bassissimo rispetto all’Inghilterra e che è importante caratterizzare questi virus per seguirne l’andamento (come si sta facendo in Veneto per azioni di controllo efficaci e mirate).

Gli inglesi, inoltre, depositano tutte le informazioni in database pubblici come si fa in Veneto, dove si ritiene fondamentale dare subito le informazioni e metterle a disposizione della comunità scientifica.

“Tutti i pazienti che sono stati identificati per quanto riguarda la variante inglese hanno fatto il test antigenico che è risultato positivo per tutti loro – ha affermato il dottor Rigoli -. Il test rapido antigenico ha funzionato anche per la variante inglese. Quello che abbiamo messo in piedi servirà moltissimo a livello italiano e internazionale. La nostra filosofia è quella di mettere sempre in trasparenza i dati”.

“C’è un sistema di notifica dell’individuazione dei positivi, nel caso specifico di questa variante e di queste mutazioni, che noi come sanità pubblica dobbiamo comunicare al Ministero e all’Istituto Superiore di Sanità – ha aggiunto la dottoressa Russo – Io ho preparato una nota, che abbiamo già fatto partire, dove noi riportiamo che abbiamo individuato la nuova variante inglese in tre soggetti, due donne e un uomo, che sono rientrati dal Regno Unito. Abbiamo un caso secondario che sequenzieremo per vedere se si tratta dello stesso virus”.

I soggetti positivi sono in isolamento e tutti i contatti stretti si trovano in quarantena; anche i risultati delle 37 sequenziazioni fatte in Veneto sono stati mandati al Ministero.

Questi i dati di oggi, sabato 26 dicembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 3.219.624 tamponi molecolari, 1.728.904 test rapidi, 237.315 positivi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 2.523 positivi in più nelle ultime 24 ore, 88.842 positivi al Covid in questo momento, 3.275 ricoverati totali per Covid di cui 389 terapie intensive (5 terapie intensive in più di ieri) e 2.886 ricoverati in area non critica (22 in meno di ieri), 5.986 morti in totale (33 in più di ieri) e 10.286 dimessi.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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