A meno di interventi in extremis dell’ultima ora, la fine del 2022 porterà con sé la conclusione dell’apprezzato “taglio” delle accise sui carburanti, istituito dal governo Draghi nel momento in cui benzina e diesel avevano raggiunto prezzi pazzeschi, a seguito in particolare dell’avvio del conflitto russo-ucraino.
Quei 30 centesimi di euro di sconto su ogni litro di carburante acquistato, grazie a una riduzione delle accise, avevano permesso a molti cittadini e aziende di “tirare il fiato” soprattutto nel momento in cui un litro di diesel o “verde” era arrivato a costare più di due euro.
Numerose le proroghe al provvedimento originario del governo Draghi, anche da parte dell’esecutivo Meloni sia pure in forma ridotta rispetto ai 30 centesimi di “sconto” iniziali. Il taglio dei circa 18 cent attuali, a meno di clamorose sorprese, cesserà con lo scoccare del 2023, pertanto da domenica 1° gennaio è previsto un sensibile aumento dei prezzi dei carburanti.
A parziale consolazione, va osservato che l’attuale prezzo della benzina verde è tornato ai minimi da un anno e mezzo a questa parte, quello del diesel ai livelli dello scorso gennaio. Anche con la fine dello sconto sulle accise, sia un litro di benzina sia uno di gasolio dovrebbero continuare – si spera molto a lungo – a costare meno di due euro.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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