“Occorre fare un passo in avanti per quanto riguarda il rispetto degli animali. Casi di maltrattamento e abbandono sono assai frequenti anche in Veneto, è quindi necessario mettere nero su bianco alcuni punti fermi. È una questione di civiltà”.
Queste le parole del consigliere regionale del Partito democratico, Andrea Zanoni (nella foto in alto), per presentare il Progetto di legge di cui è primo firmatario, gli altri sottoscrittori sono il capogruppo dem Stefano Fracasso, la vice capogruppo Orietta Salemi, i colleghi Alessandra Moretti, Bruno Pigozzo vice presidente del Consiglio regionale, Francesca Zottis e Cristina Guarda della lista Amp, sulle norme per la tutela degli animali di affezione.
“Ricordo le parole di Gandhi – dice ancora Zanoni – la civiltà di un popolo si misura anche dal modo in cui tratta i suoi animali. E anche il Trattato di Lisbona dell’Unione Europea li considera come esseri senzienti da tutelare”.
In Veneto i numeri sono imponenti e secondo i dati della Regione, aggiornati ad aprile 2018, risultano iscritti all’anagrafe canina ben 804 mila e 965 esemplari, così suddivisi per provincia: Belluno 31 mila e 921, Padova 159 mila e 124, Rovigo 45 mila e 228, Treviso 164 mila e 836, Venezia 117 mila e 311, Verona 135 mila e 938, Vicenza 150 mila e 607. Una presenza sicuramente molto importante, con più di un cane ogni sei cittadini, quasi uno per famiglia per non parlare poi anche dei gatti, uccelli, rettili”.
È un provvedimento corposo, 35 articoli, che si propone di sostituire l’attuale legge regionale, la 60 del 1993 ed è il frutto, spiega l’esponente del PD, “della collaborazione fra esperti delle associazioni del mondo del volontariato, coinvolto direttamente nella prevenzione e nella lotta ai fenomeni dell’abbandono, spesso causa di randagismo, e delle varie forme di maltrattamento. Questa legge anzitutto sancisce il loro diritto alla dignità in quanto esseri viventi e non riguarda solo gli animali domestici: ma anche quelli usati per altri scopi come zoo, circhi e caccia”.
Il Progetto di legge, per il quale è richiesto uno stanziamento di 420 mila euro nel bilancio 2018, definisce le funzioni degli enti locali (Regione, Province, Città metropolitana), delle Ulss e delle associazioni di protezione e tutela, oltre ai controlli con le eventuali sanzioni. La legge istituisce l’Anagrafe regionale degli animali di affezione con obbligo di microchip anche per i gatti, viene poi creata l’Ardav (Area regionale dei diritti degli animali nel Veneto), organismo consultivo e di sensibilizzazione della popolazione, a cui partecipano enti locali, Ulss e i rappresentanti di associazioni di protezione degli animali che sono poi quelli spesso chiamati a operare sul campo, specialmente per il ritrovamento di cuccioli abbandonati o adulti feriti.
“Ma sono davvero tante le disposizioni innovative previste dal Pdl – dice ancora Zanoni, continuando a illustrare il provvedimento – Tra i compiti della Giunta c’è anzitutto l’adozione del Piano regionale triennale degli interventi di educazione sanitaria e zoofila, controllo demografico e prevenzione del randagismo, da effettuare con la collaborazione dell’Ardav, oltre a fissare i requisiti per le strutture di ricovero, sanitario e non”.
“La Regione – prosegue il consigliere del Pd – dovrà poi erogare ai Comuni i contributi per i rifugi sia dei gatti che dei cani, le Ulss sono chiamate a promuovere, con le associazioni animaliste, le adozioni e il contenimento delle nascite, con campagne spinte di sterilizzazione canina e felina, con particolare attenzione alle colonie. Il sindaco potrà poi emettere ordinanze in caso di maltrattamento o incuria prevedendo l’affido temporaneo alle associazioni di tutela animale, in vista della successiva adozione”.
Molto dettagliato l’articolo 8, riguardante il trattamento degli animali e relativi divieti con ben 33 commi. “Sono previste regole ferree con severe sanzioni per chi detiene cani e gatti a catena, per il taglio di coda e orecchie, utilizzo collari elettrici e la detenzione di equini e bovini senza adeguati ripari. Sono vietate le operazioni di selezione o di incrocio tra razze di cani o gatti per svilupparne l’aggressività, l’asportazione di denti e artigli, la messa in palio di animali durante fiere o sagre, l’allontanamento dei cuccioli di cane dalla madre prima di 60 giorni, l’esplosione di botti e fuochi artificiali in parchi, giardini e aree protette, l’esposizione a volumi nocivi per il loro udito.
Tra le novità, vengono inoltre normati l’accesso degli animali negli ospedali e nelle case di riposo e la possibilità per le associazioni di tutela di rivolgersi alle mense pubbliche, supermercati e negozi per il prelievo di residui ed eccedenze di cibo. Infine sono previste attività di cura, riabilitazione e assistenza con il coinvolgimento di animali e percorsi della formazione e informazione, ad esempio per le scuole, sulla loro tutela e benessere.
(Fonte: www.andreazanoni.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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