Un’ape può essere davvero un’amica preziosa, non solo per il suo ruolo nella natura e per i prodotti che ci offre, ma anche per ciò che possiamo apprendere da lei, osservando la sua attività e conoscendo meglio il suo mondo.
L’ape è un insetto sociale che vive in alveari composti da colonie numerose: un’ape da sola non potrebbe vivere perché non sarebbe capace di nutrirsi, riprodursi, scardarsi a sufficienza.
La società delle api si distingue per la sua straordinaria perfezione e laboriosità: ciascun componente di una colonia fornisce uno specifico contributo al bene comune ed ognuna di loro è disposta a sacrificare la propria vita per la sopravvivenza della colonia. Le api infatti, non pungono per attaccare, ma solo se si sentono in pericolo o per difendere la loro colonia. Ma quando un’ape arriva a pungere, muore, perché il pungiglione ha degli uncini che gli impediscono di uscire così una parte del suo addome si stacca assieme al pungiglione.
All’interno di un alveare i ruoli sono molto ben definiti. L’ape regina, è la più grande tra le api operaie perché nutrita con pappa reale. Essendo l’unica femmina fertile dello sciame è responsabile della deposizione delle uova e senza di lei la colonia non può continuare ad esistere. Ci sono poi i fuchi, che sono più grandi delle api operaie, non hanno il pungiglione e non partecipano alla raccolta del nettare.
Il loro compito è di fecondare la regina e mantenere la temperatura dello sciame affinché l’alveare possa continuare ad esistere. Infine, le api operaie, femmine sterili che hanno il compito di provvedere al sostentamento dell’alveare. I loro compiti variano in base alla loro età: nei primi 21 giorni, prima cioè che diventino adulte e escano dall’alveare, si occupano delle pulizia delle celle poi diventano nutrici producendo pappa reale per le larve. Successivamente producono la cera per costruire i favi, raccolgono il cibo ricevuto dalle bottinatrici e lo conservano nei favi, custodiscono l’ingresso dell’alveare, mantengono la temperatura dell’alveare e fanno seccare il nettare sbattendo le loro ali. Infine, diventano bottinatrici e si dedicano alla raccolta di nettare, acqua, propoli e polline per poi produrre il miele.
Guardano quindi l’alveare un po’ più nel dettaglio ci accorgiamo che le api solo in apparenza sono tutte uguali e che in realtà c’è una vita molto complessa in cui ciascuno fornisce il suo contributo per il bene comune. Un mondo capace anche di comunicare al suo interno attraverso modalità ancora oggi oggetto di studio. Si è visto infatti che le api comunicano tra loro attraverso i feromoni ma anche con una particolare “danza” utilizzata per mandare alle compagne informazioni sulla distanza e sulla direzione in cui si trova il cibo ovvero fiori, polline, nettare e sorgenti di acqua.
Il mondo delle api ci appare un po’ come una realtà ideale che può fornire anche a noi un modello per vivere in una società in cui ciascuno può trovare il suo particolare ruolo, scoprendo e valorizzando le proprie abilità a favore dell’intera collettività.
Possiamo conoscere meglio il mondo delle api parlando direttamente con gli apicoltori della Rete di Campagna Amica che, nei mercati oppure direttamente in azienda, potranno raccontarci tutti i segreti di questa amica con le ali. Inoltre se vogliamo dare il nostro piccolo contributo a sostegno del prezioso lavoro delle api basterà piantare e seminare nei nostri giardini o nei nostri balconi i fiori che le api amano di più.
Qualche consiglio dei nostri tutor dell’orto permetterà di progettare il proprio spazio verde rispettando la stagionalità in modo da avere fiori in primavera, ma anche in estate e in autunno. Così non solo avremo un bel giardino fiorito ma daremo sostentamento alle api nei momenti in cui ne hanno più bisogno. Naturalmente è assolutamente vietato l’uso di qualsiasi sostanza chimica a protezione dei fiori.
Autore: “Fondazione Campagna Amica / Coldiretti”