Unesco, colline del Conegliano Valdobbiadene ancora impreparate al turismo. Caner: sistemiamo la ricettività

“In caso di nomina, essere riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco significa decuplicare le presenze turistiche sul territorio e non siamo preparati a ricevere una mole di turismo di queste dimensioni”.

Parole dell’assessore regionale al turismo Federico Caner, intervenuto quest’oggi durante l’ultimo tavolo di concertazione dell’Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana prima delle prossime elezioni, in Villa Brandolini a Solighetto, per esporre il Piano strategico del turismo del Veneto approvato lo scorso gennaio dal consiglio regionale.

Si tratta di uno strumento creato per guidare lo sviluppo futuro di uno dei settori principali dell’economia veneta, voluto proprio per non “sedersi sugli allori” nonostante il Veneto sia la regione più visitata d’Italia. All’interno del Piano è stata fatta un’analisi anche sulle colline dell’Alta Marca, che anche grazie al Prosecco stanno ricevendo una spinta verso l’accoglienza sempre più forte.

A luglio di quest’anno, a Baku in Azerbaijan, il Comitato del Patrimonio mondiale si riunirà per decidere sulla candidatura delle colline del Conegliano Valdobbiadene e i dati parlano chiaro: in caso di nomina c’è da aspettarsi un vero e proprio boom di visitatori in arrivo sul territorio.

Quello che dobbiamo fare è attrezzarci per mettere a posto la nostra ricettività – ha ribadito l’assessore Caner – Che non deve essere fatta di grandi alberghi, ma di piccole situazioni: pensiamo ai bed & breakfast, agli agriturismi o comunque ad alberghi di piccole dimensioni, proprio per non snaturare questo territorio. L’aspetto fondamentale e l’impegno che ci siamo presi livello europeo è proprio quello di preservare questo territorio anche a livello ambientale e farlo crescere in maniera sostenibile”.

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Come ribadito anche dal presidente dell’Ipa Terre Alte Stefano Soldan, sindaco di Pieve di Soligo, e dal direttore del Gal Michele Genovese, la direzione da prendere va verso la creazione di hub turistico posto tra Venezia e le Dolomiti, in grado di offrire esperienze di qualità costruite sul concetto del “buon vivere”, dai piaceri della buona tavola e del buon bere a quelli legati alla visita di luoghi ricchi di fascino e cultura.

Attenzione all’ambiente e capacità di lavorare insieme sono altri due aspetti fondamentali, che rivestono grande importanza all’interno del Piano regionale, soprattutto nelle parti riguardanti la pedemontana.

Nella provincia di Treviso la crescita del turismo nel 2018 è stata del 6,5%, quando gli altri territori crescono al massimo del 4,5-5% – rileva Federico Caner – Per quanto riguarda le colline del Conegliano Valdobbiadene, possono crescere maggiormente creando un marchio d’area dell’Alta Marca che s’inserisca nel progetto dell’ogd di Treviso e nel Piano regionale, ma per farlo bisogna fare le cose insieme, in sinergia. Servirà anche grande attenzione all’ambiente e quindi anche l’agricoltura deve tenere presente di questo, soprattutto in vista della possibile nomina a Patrimonio Unesco”.

(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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