Una tematica sempre attuale, ora più che mai con l’inizio del nuovo anno scolastico per bambini e ragazzi.
La questione dei vaccini divide e lascia dietro di sé una scia di indecisi e scettici. Nella settimana del ritorno sui banchi di scuola, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia è ritornato nuovamente sull’argomento, che già nei mesi scorsi lo aveva portato ad esprimere opinioni piuttosto decise.
La strada da seguire sui vaccini, almeno a sentire il governatore, sembra essere quella di cercare una mediazione con i genitori, evitando di ricorrere alla coercizione. Parola chiave: dialogo.
“Le leggi vanno rispettate, la mia posizione è nota – ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia – il Veneto era l’unica regione che aveva scelto il modello, che durava da dieci anni, del non obbligo vaccinale e del dialogo con i genitori”.
Su una questione così delicata quindi, niente maniere forti. “Se un genitore non vuol vaccinare il proprio bambino non servono i carabinieri. – ha aggiunto il presidente Zaia – Bisogna avvicinarlo, parlare e spiegare, capire le sue inquietudini e definire un programma vaccinale ad hoc per quel bimbo”.
Una strategia che ha dato buoni risultati, anche fuori i confini nazionali: “Funziona in quindici altri Paesi europei, come per esempio la Germania, la Spagna e la Gran Bretagna. Resto comunque convinto – conclude Zaia – che le vaccinazioni vadano fatte”.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
#Qdpnews.it