Il settore agroalimentare ha dimostrato negli ultimi anni una fondamentale rilevanza ed una elevata resilienza ai cambiamenti e alle sfide poste dalla pandemia alla crisi energetica, dai cambiamenti climatici alle tensioni sui mercati legate alla guerra tra Russia e Ucraina.
Con questa premessa il progetto SustaIn4Food, sostenuto dalla Regione del Veneto nell’ambito del Por Fesr 2014-2020 e coordinato dalla Rete Innovativa Regionale Cluster Biologico Veneto promossa da Coldiretti Veneto, ha avviato uno studio per identificare sistemi alimentari sostenibili, ridurre gli sprechi di risorse e cibo, trovare nuove fonti proteiche, ricercare alimenti economicamente competitivi e contemporaneamente funzionali o fortificati con composti bioattivi e antiossidanti che migliorino la salute dei consumatori.
Impegnati su questo fronte un team di docenti Universitari di Padova e Verona, che in collaborazione con CNR e Veneto Agricoltura hanno lavorato a stretto contatto con una quindicina di aziende aderenti alle Reti Cluster Biologico Veneto e RIAV e al Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia. Questa collaborazione concreta con gli enti di ricerca ha posto l’attenzione su due parole chiave: sostenibilità e innovazione. Del primo àmbito fanno parte le azioni che riguardano acqua, utilities, gestione fanghi e reflui, pre-ingrasso delle vongole; del secondo quelle che si occupano di iodio, lattoferrina, microplastiche, Water Footprint e packaging.
I risultati delle esperienze saranno discussi alla presenza del direttore della Direzione Ricerca Innovazione ed Energia, dottoressa Rita Steffanutto, venerdì 16 dicembre con inizio alle 9.30 all’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza a Padova (Sala Meneghello). In programma una serie di relazioni trattate dagli esperti con la presentazione di casi studio.
Secondo l’ordine degli interventi moderati dal professor Luciano Gamberini e introdotti dal professor Massimo De Marchi dell’Università di Padova, al tavolo dei relatori si alterneranno nella prima parte: la professoressa Caterina Mian dell’Università di Padova, la dottoressa Paola De Dea di Veneto Agricoltura, il dottor Federico Benetti di Ecamricert e il dottor Luca Poletto del Cnr. Alla ripresa dei lavori seguiranno le relazioni del professore Luca Bargelloni dell’Università di Padova, del professore Fabio Favati dell’Università di Verona, della professoressa Mara Thiene dell’Università di Padova e del professore Riccardo Scarpa dell’Università di Verona.
“Di sicuro interesse sono i dati relativi allo studio dell’utilizzo dell’acqua all’interno dell’industria lattiero-casearia e di lavorazione delle carni – spiega Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Vicenza e della RIR Cluster Biologico Veneto – è infatti questo il primo progetto ad intercettare una tematica di così grande interesse e attualità per il settore agricolo. Per la prima volta, probabilmente in ambito nazionale, è stata ricercata la presenza delle microplastiche in alcuni prodotti agroalimentari fornendo interessanti indicazioni per il miglioramento dei processi di trasformazione e nella scelta dei migliori packaging. Grazie alla dinamicità del comparto e alla grande professionalità degli agricoltori, l’esito del lavoro è soddisfacente per l’apertura dimostrata fra agricoltura, industria e mondo della ricerca, attivando un inclusivo e reciproco scambio di conoscenze e competenze che sono e saranno la base per sviluppare altre collaborazioni”.
(Foto: Coldiretti).
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