Veneto, 27 casi di variante Delta. Chiamata di popolo di Zaia: “Da domani accesso diretto nei Covid-point. Dobbiamo monitorare la situazione”

“È finita? Dobbiamo preoccuparci della variante Delta?”: sono principalmente questi gli interrogativi che si stanno ponendo gli italiani in questa fase dell’emergenza Coronavirus.

Nella conferenza stampa di oggi dalla sede della Protezione civile della Regione Veneto, il presidente Luca Zaia ha confermato che il Covid è ancora presente e per questo non bisogna abbassare la guardia.

“La preoccupazione che noi abbiamo è di non preparare il virus all’estate e di trovarci un esordio preoccupante a livello autunnale – ha affermato il governatore – Ad oggi noi sappiamo che abbiamo 27 casi censiti di variante Delta in Veneto e in tutta sincerità non ci preoccupiamo del fatto che potrebbero aumentare perché comunque è inevitabile che le varianti diventino predominanti. Il virus cambia in continuazione: il virus di oggi non c’entra più nulla con quello di febbraio 2020”.

Rispetto alle vaccinazioni contro il Covid-19, invece, Zaia ha detto che, rispetto ai casi avuti, i vaccini funzionano.

“Anche la mamma del bimbo caso indice del camping di Chioggia – aggiunge il presidente -, che è stata infettata dal figlio, aveva due dosi di vaccino Rna messaggero. Era positiva, non sintomatica. Il virus soggiorna in alcuni individui ma poi se ne va. Il vero tema è che la Regione Veneto, in tempi non sospetti, modificando il Piano di Sanità Pubblica ha deciso di fare tamponi a prescindere”.

Il Veneto ha previsto di fare dei “tamponi obbligatori” per il monitoraggio del personale ospedaliero, degli ospiti degli ospedali, del personale e degli ospiti delle case di riposo.

Oltre a questo, è stato previsto un target di almeno 30 mila tamponi al giorno da dedicare alla popolazione che ora, con numeri così bassi di positivi, va ripensato.

Zaia ha ringraziato i direttori generali delle Ulss della Regione per i circa 20 mila tamponi al giorno che comunque vengono ancora fatti.

“Nell’ultima riunione abbiamo detto di interessare tutte le Pro Loco – ha precisato il presidente -, le associazioni di categoria, le aziende private e i luoghi di aggregazione (spiagge, sagre e concerti). Faccio appello a tutte queste realtà di mettersi a disposizione contattando le Ulss per fare campagne di tamponi. Da domani i cittadini possono tranquillamente andare in uno dei Covid-point, con accesso diretto senza ricetta e senza niente, perché noi abbiamo la necessità di monitorare il grado di circolazione del virus”.

“Si sta presto a dire ‘fai tamponi di qua e fai tamponi di là – conclude – ma la gente deve mettersi davanti e te con il naso e farsi infilare il tampone. Non è che tu puoi andare ad ordinare. Noi lo stiamo vedendo in questa fase: abbiamo delle difficoltà a fare tamponi perché giustamente uno che non ha il raffreddore non è che prende la macchina e va al Covid-point per dire ‘mi faccio un tampone’. Lo fa se gli viene un dubbio, un po’ di mal di testa o del malessere”.

Questi i dati di oggi, lunedì 5 luglio 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 5.700.848 tamponi molecolari in totale, 5.283.675 test rapidi in totale, 5.106 tamponi nelle ultime 24 ore, 45 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 425.699 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 4.606 positivi in questo momento, 251 pazienti ricoverati in totale per Covid (uno in meno di ieri) di cui 13 pazienti in terapia intensiva Covid e 238 ricoverati in area non critica, 364 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.619 morti in totale e 22.195 pazienti dimessi dagli ospedali.

La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è dello 0,88%.

La copertura vaccinale in Veneto è questa (prime dosi): 99% dei cittadini sopra gli 80 anni, 89% per la fascia 70-79 anni, 83% per la fascia 60-69 anni, 73% per la fascia 50-59 anni, 62% per la fascia 40-49 anni, 51% per la fascia 30-39 anni.

Il Veneto ha agende vaccinali aperte fino al 4 agosto ma Zaia ha detto che c’è un nuovo fenomeno: molti cittadini hanno deciso di vaccinarsi ma di farlo in autunno con il rischio di non avere gli anticorpi per affrontare l’eventuale prossima ondata del Covid.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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