Tra le categorie professionali più colpite economicamente dall’emergenza da Coronavirus c’è anche quella dei tassisti: per loro il calo del lavoro tocca la vetta del 90 percento.
“La situazione è davvero critica – ha spiegato Alessandro Andreetta, un tassista dell’area di Conegliano – perché non si riesce a fare più di 2 o 3 corse al giorno. Si tratta di un problema critico per tutti quanti: io posso dire che la scorsa domenica, dalle 10 del mattino alla sera, sono riuscito a fare solamente 2 corse e certamente non bastano per poter pagare tutte le spese”.
“Abbiamo più spese che guadagno – ha proseguito Andreetta – e anche le corse vengono richieste in casi di emergenza, essendo tutto fermo”.
Oltre al problema economico, la categoria ha chiesto al governatore della Regione Veneto Luca Zaia di emanare delle norme a tutela della salute dei tassisti, i quali al momento lavorano indossando guanti e mascherina: tra queste la necessità di trasportare un numero non superiore ai due passeggeri e il divieto di sedersi sul sedile anteriore destro.
Sul fronte della presenza dei tassisti, viene inoltre richiesto non più di un taxi in servizio ogni 24 ore nei Comuni che non siano capoluogo di provincia, mentre negli altri casi il numero deve essere di 8 nella fascia oraria tra le 6 e le 20 e di 2 tra le 20 e le 6.
“Il danno economico è totale, – è l’analisi fatta da Alessandro Nordio, presidente regionale e nazionale dei tassisti di Confartigianato – con una flessione della domanda che va ben oltre il 90 percento. Noi, in tutto il Veneto, siamo fermi dal 22 febbraio. Praticamente un mese e non si vede il termine dell’emergenza”.
“La ripresa, se ci sarà, – prosegue Nordio – comincerà da ottobre. Il 2020 è andato perso senza una possibilità di ripresa. Il Governo, con il decreto Cura Italia, non ha messo un centesimo per il settore e le scadenze fiscali contributive prossime ci preoccupano. Il settore è in una crisi di liquidità spaventosa, in quanto i nostri incassi derivano solo dalla domanda di trasporto sul luogo pubblico, che ora non c’è più”.
“Il Governo – conclude Nordio – deve intervenire subito, con proposte fruibili ed efficaci”.
E proprio al Governo sono indirizzate alcune richieste provenienti proprio dalla categoria dei tassisti, al fine di “garantire la sostenibilità economica delle imprese del settore”: agevolazioni dei contributi Inps per l’annata 2020, il rafforzamento delle linee di credito da parte degli istituti bancari oltre alla revisione dei pagamenti delle rate per mutui e leasing.
Inoltre, viene chiesto anche un minimo di liquidità una tantum da erogare ai tassisti, a sostegno del pagamento di tasse, imposte e contributi previdenziali.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Radio Taxi Conegliano).
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