Non si ferma la battaglia del Veneto contro il Coronavirus con gli ospedali che continuano ad essere sotto pressione: in questo momento ci sono quasi 3000 persone ricoverate nelle strutture sanitarie venete (tra ricoverati in area non critica e pazienti in terapia intensiva).
Nella riunione di questa mattina, l’ingegner Paolo Fattori del Comitato veneto di crisi per il Coronavirus ha mostrato dei grafici nei quali è evidente come in questo momento ci si trovi in una fase di stabilità rispetto a questa nuova ondata del virus, anche se questo aspetto non può dare indicazioni precise sulla pandemia.
Il presidente Zaia è tornato sul tema degli assembramenti, sottolineando il fatto che la cura dei pazienti Covid richiede di occupare molti letti negli ospedali veneti, mettendo quindi in discussione i servizi per gli altri pazienti.
Nelle prossime riunioni delle Regioni con il governo, nelle quali Zaia ha detto che parteciperà con spirito collaborativo, si parlerà ancora una volta del prossimo Dpcm, atteso da tutti gli operatori economici e in particolar modo dagli imprenditori della montagna.
Rispetto al tema delle piste da sci e dei seri rischi per la partenza della stagione degli sport invernali nelle località di montagna, il presidente del Veneto ha ribadito che gli eventuali assembramenti possono essere governati come si è fatto in altre occasioni.
Zaia si aspetta che il governo ponga dei principi sui quali iniziare a lavorare per darsi delle priorità in questa nuova delicatissima fase dell’emergenza sanitaria.
“È difficile spiegare il teatro chiuso e lo struscio aperto, le piste da sci chiuse e l’happy hour aperto – ha affermato il governatore del Veneto – Per questa amministrazione prima di tutto viene la salute, ovvio è che ci vogliono dei principi per affrontare certe restrizioni. Abbiamo fatto l’impossibile per coniugare la salute con l’economia. Se non investiamo nell’evitare gli assembramenti, i contagi torneranno a salire con il rischio del passaggio di zona che ci farebbe capire l’importanza dei benefici della zona gialla”.
Durante la consueta conferenza stampa nella sede della Protezione civile della Regione Veneto, il presidente Zaia ha voluto ricordare Remo Sernagiotto, il politico e imprenditore veneto morto ieri dopo essere stato colto da un grave arresto cardiaco nella giornata di lunedì scorso.
Questi i dati di oggi, lunedì 30 novembre, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.791.439 tamponi molecolari, 960.785 test rapidi, 145.592 positivi dall’inizio dell’emergenza (2.003 positivi in più nelle ultime 24 ore), 2.608 ricoverati in area non critica (26 in più nelle ultime 24 ore), 339 terapie intensive (8 in più di ieri), 3.711 morti in totale (34 persone in più nelle ultime 24 ore) e 7.163 dimessi (66 in più di ieri).
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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