Veneto, la somministrazione degli anticorpi monoclonali è aperta a tutti. Da oggi vaccini anche a chi si presenta a fine giornata

Nella consueta conferenza stampa dalla sede della Protezione civile della Regione Veneto, il presidente Luca Zaia ha riferito che questa notte a Rovigo un 54enne, senza alcuna patologia e non vaccinato, è deceduto per Covid, e sempre a Rovigo sono stati ricoverati in terapia intensiva anche una 32enne, un 57enne e un 71enne: tutti e tre non vaccinati.

Nelle ultime 24 ore in Veneto sono state fatte circa 20 mila dosi di vaccino contro il Covid-19 ed è stato registrato un incremento delle prenotazioni per le vaccinazioni.

Continua l’accesso diretto senza prenotazione nei punti vaccinali della Regione Veneto per i cittadini della fascia 12-25 anni e per quelli dai 60 anni in su.

Zaia ha spiegato che è stata data un’ulteriore disposizione a tutti i centri vaccinali: da oggi, se qualcuno si presenta a fine giornata chiedendo il vaccino (i cosiddetti “riservisti”), lo può avere perché in questo momento non mancano le dosi.

Il Veneto utilizza il 50% di anticorpi monoclonali somministrati in Italia e il dottor Luciano Flor, segretario generale della sanità della Regione Veneto, manderà una lettera a tutte le Ulss e ai medici di base per informare che Aifa il 9 agosto ha deciso di togliere le famose “comorbidità”: prima, gli individui candidabili al monoclonale dovevano avere determinate caratteristiche. Oggi questa possibilità è aperta a tutti.

“Cosa significa per i cittadini? – continua Zaia – Prima era aperta a tutti i cittadini dai 65 anni in su. Se avevi meno di 65 anni, per avere un’infusione di anticorpi monoclonali, dovevi essere un grande obeso o avere il diabete e altre patologie. Con questa determinazione è aperto a tutti. Adesso, con il contact tracing, quando i nostri uffici parleranno con il positivo e questi dirà ‘sì, sono sintomatico’, gli risponderanno ‘Ti potrai rivolgere a questo numero di telefono se vorrai sottoporti alla somministrazione dell’anticorpo monoclonale’”.

In Veneto non c’è stata neanche una mortalità con la somministrazione di anticorpi monoclonali, e alcune aziende annunciano per fine anno la somministrazione per via orale e non più endovenosa.

Questi i dati di oggi, mercoledì 25 agosto 2021, sull’emergenza Coronavirus in Veneto: 6.287.718 tamponi molecolari in totale, 6.339.164 test rapidi in totale, 41.870 tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 847 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 451.111 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 12.537 positivi in questo momento, 262 pazienti ricoverati in totale per Covid (11 in meno di ieri) di cui 50 pazienti in terapia intensiva Covid (5 in meno di ieri) e 212 in area non critica (6 in meno di ieri), 349 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.673 morti in totale e 22.789 pazienti dimessi dagli ospedali.

La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è del 2,02%.

Presenti alla conferenza stampa di oggi anche la dottoressa Francesca Russo, direttore della Direzione Prevenzione e Sanità pubblica della Regione Veneto, che ha parlato della farmacosorveglianza e delle reazioni avverse ai vaccini in Veneto, e il dottor Patrizio Sarto, punto di riferimento per la medicina dello sport e direttore della Medicina dello Sport dell’Azienda Due oltre ad essere coordinatore per la Regione del progetto “Veneto esercizio fisico nella cronicità”, che ha parlato dell’impatto del Covid sugli sportivi e dei costi e benefici della vaccinazione sugli sportivi.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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