Partiranno in Veneto nuove misure del ‘pacchetto’ di interventi emergenziali finanziato con i fondi Fse attivato dalla Regione per sostenere e aiutare lavoratori, giovani, imprese in crisi (in particolare nei settori più colpiti del turismo e della cultura), servizi di welfare e famiglie a superare la crisi derivante dall’emergenza covid-19 e a cogliere le opportunità della ripartenza.
Questa manovra di inclusione sociale, denominata “Il Veneto che cresce”, mobiliterà quasi 120 milioni di euro: 77,7 milioni per interventi regionali emergenziali di sostegno a lavoratori, imprese e famiglie e 42 milioni a copertura di spese sostenute a livello nazionale, ma con dirette ricadute a favore del territorio veneto, relative alla cassa integrazione in deroga.
“Anche nel settore della cultura e dello spettacolo, che rappresenta il 5 per cento del Pil regionale e il 6 per cento degli occupati – ha sottolineato l’assessore alla cultura Cristiano Corazzari – la Regione si è impegnata a sostenere le partite Iva, i lavoratori saltuari e precari, quelle professionalità che non beneficiano del Fus e che più di altre stanno pagando l’inattività generata dal lockdown e la difficile ripartenza. Si tratta di interventi mirati che vanno ad aggiungersi ai cospicui interventi già adottati a sostegno del teatro, dello spettacolo dal vivo e dell’attività ordinaria degli enti culturali”.
Queste nuove misure comprenderanno: bonus occupazionali per i giovani, contributi a fondo perduto per Comuni e operatori del privato sociale che erogano servizi alle famiglie (dai centri estivi, ai servizi all’infanzia e scolastici, all’assistenza diurna ad anziani e disabili), indennità integrativa per i lavoratori dello spettacolo, contributi alle imprese, incentivi agli ambiti territoriali (comuni e distretti) per migliorare i servizi in epoca di pandemia e di contenimento del rischio di contagio.
“Abbiamo pensato ai settori più colpiti, in particolare turismo e cultura, che sono strategici per l’economia del Veneto, e alla prima esigenza delle imprese che è quella di ridurre il costo del lavoro per mantenere il proprio capitale umano e non perdere competitività – ha spiegato l’assessore al lavoro Elena Donazzan – Abbiamo pensato ai giovani, che insieme alle donne sono i più colpiti dalla crisi occupazionale, prevedendo bonus occupazionali per gli imprenditori che assumeranno o confermeranno dipendenti under 35. Infine, abbiamo predisposto un supporto indiretto alle famiglie, in particolare a quelle numerose, perché non ci potrà essere ripartenza se i nuclei familiari continuano a impoverirsi”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Regione Veneto).
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