Veneto, possibili altri mille ricoveri in dieci giorni. Zaia: “La mascherina ci salva, in alcuni manca senso civico”

Il Veneto continua a intercettare nuovi positivi (i positivi di oggi sono 3.815) grazie alla politica dei tamponi, anche se in questa fase si sta trovando il 50 percento di positivi in meno rispetto allo scorso mese di marzo.

Gli ospedali in Veneto sono ancora alla prova anche in questa seconda fase dell’emergenza Covid che è iniziata nei primi giorni di ottobre, dopo l’apertura delle scuole.

“Sappiamo che i prossimi giorni saranno ancora giorni di ascesa – ha affermato il presidente della Regione Veneto -, speriamo non ci siano novità. È altrettanto vero che in queste ore l’emergenza maggiore che abbiamo è quella dei pronto soccorso. Accessi al pronto soccorso che rispetto alla prima ondata sono doppi”.

Prima del 21 febbraio mediamente il Veneto faceva circa 4.500 accessi al giorno al pronto soccorso, mentre con il Covid si è scesi a 1200-1300 accessi al giorno.

Il governatore Zaia ha spiegato che con la seconda ondata del Covid, invece, ci sono il doppio degli accessi rispetto al precedente periodo dell’emergenza epidemiologica.

Il presidente della Regione Veneto ha chiesto ai cittadini di evitare al massimo l’accesso al pronto soccorso, per non mettere a repentaglio la loro salute, ma di cercare il medico di base che può dare le prime indicazioni anche telefonicamente.

Il Veneto ha provveduto alla chiusura delle attività ordinarie dentro i Covid center che ora si occuperanno solo di gestione del virus.

“Se abbiamo 100 ricoverati al giorno in questa fase che è quella di massima salita per poi raggiungere il culmine e tornar giù, – ha aggiunto Zaia – è altrettanto vero che possiamo aspettarci nei prossimi 10 giorni, se questo fosse il trend, un migliaio di pazienti in più in ospedale. Siamo attrezzati per farlo, siamo un po’ in tensione e ringrazio tutto il mondo della sanità perché è un lavoro straordinario quello che stanno facendo i nostri operatori”.

Il Veneto ha provveduto alla dismissione di alcuni reparti oltre alla chiusura degli ospedali per determinati servizi, ad eccezione degli oncologici e delle situazioni più gravi e delicate.

Il governatore del Veneto è tornato sul tema della mascherina, spiegando che gli operatori del Suem non si sono infettati perché hanno utilizzato i dispositivi di protezione e la mascherina (i contagi, infatti, avvengono soprattutto nei contesti familiari).

“Se portate bene la mascherina – ha affermato Zaia rivolgendosi ai cittadini veneti – la possibilità di infettarsi è pressoché tendente a zero. Potremmo fare una vita senza restrizioni se tutti portassero o avessero portato la mascherina. Il problema è che il senso civico in alcuni manca, in altri c’è il totale negazionismo dell’evidenza e il risultato è che dobbiamo ricorrere alle restrizioni. Noi non abbiamo in animo di mettere restrizioni perché pensiamo che siano sufficienti quelle in corso”.

Questi i dati di oggi, sabato 7 novembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.437.080 tamponi molecolari (20 mila tamponi nelle ultime 24 ore), 75.907 positivi dall’inizio dell’emergenza (3.815 positivi in più nelle ultime 24 ore), 17.940 persone in isolamento, 47.657 positivi in questo momento, 1.410 ricoverati in area non critica (109 in più di ieri), 186 terapie intensive (12 in più di ieri), 2.568 morti in totale (25 in più nelle ultime 24 ore) e 5.105 dimessi (51 persone dimesse nelle ultime 24 ore).

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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