Veneto, reazioni al vaccino Covid: 15 mila segnalazioni su circa 6 milioni di dosi, 1.200 classificate come “gravi” e 180 per trombosi

Nella conferenza stampa di ieri dalla sede della Protezione civile della Regione Veneto, la dottoressa Francesca Russo, direttore regionale della Direzione Prevenzione e Sanità pubblica, ha fornito alcune informazioni sul sistema di farmaco sorveglianza-farmacovigilanza che deriva da direttive europee che sono state recepite dai vari Paesi e che hanno come punto di riferimento l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

A livello regionale ci sono i centri di farmacovigilanza e in Veneto c’è quello di Verona che monitora le segnalazioni di reazioni ed eventi avversi a farmaci e a vaccini.

In Veneto c’è anche il “Canale Verde”, istituito nel 1993 e presente sempre nell’Azienda ospedaliera di Verona, che affianca il sistema di farmacosorveglianza.

La farmacosorveglianza e il ‘Canale Verde’ ricevono le segnalazioni – ha spiegato la dottoressa Russo – e le valutano perché una segnalazione è correlata sempre in maniera temporale con il farmaco o con il vaccino. Io oggi mi faccio il vaccino e domani mattina ho dolore al braccio, magari ho anche febbre, allora posso fare la segnalazione al mio medico, all’operatore sanitario che mi ha fatto il vaccino o faccio io stesso la segnalazione perché c’è un canale che poi comunque possiamo anche dare”.

“Tutte le segnalazioni devono essere valutate per considerarle da un punto di vista causale – ha continuato -, avere tutte le indicazioni che poi servono a ritirare un farmaco nel caso in cui questo risulti pericoloso, modificare la somministrazione dello stesso oppure dare ulteriori precauzioni (alcuni soggetti possono e altri non possono assumerlo)”.

Un altro aspetto importante è la messa a punto anche per il Covid di una scheda di segnalazione, molto più specifica, anche per coloro che magari hanno avuto una prima reazione alla prima dose del vaccino per il Covid o di un altro vaccino.

In base alla reazione che ha avuto, molto spesso la persona si chiede se può continuare o meno la somministrazione della vaccinazione e la valutazione viene fatta insieme a degli esperti: dei clinici che valutano nello specifico la situazione della persona.

Inoltre, in ogni azienda sanitaria del Veneto in alcuni casi è possibile fare la vaccinazione in ambiente protetto per poter intervenire subito in caso di reazioni allergiche.

Nell’ultimo rapporto Aifa si è visto che, da quando è partita la somministrazione del vaccino, ci sono state diverse segnalazioni ma con il passare del tempo il loro numero è diminuito: su quasi 66 milioni di dosi inoculate ci sono state 84.322 segnalazioni di reazioni avverse: l’87% di queste sono state classificate come “non gravi” e il 12% come “gravi”.

Le reazioni avverse più frequenti e meno gravi, talvolta molto fastidiose ma che il più delle volte si risolvono nell’arco di un giorno o di due giorni, sono la febbre, la stanchezza, il mal di testa e i dolori muscolari e articolari.

Le reazioni gravi, invece, comprendono tutti gli eventi nei quali c’è bisogno di un accesso ospedaliero.

In Veneto l’attenzione è massima e la Regione si propone, anche nell’ambito del Covid, di fare una sorveglianza attiva: un campione di soggetti vaccinati sarà contattato per chiedere se ci sono state delle reazioni al virus.

Nella Regione Veneto, su circa 6 milioni di dosi, le segnalazioni di reazioni, correlate temporalmente alla vaccinazione, sono state 15 mila (di queste 1.200 classificate come “gravi”).

La dottoressa Russo ha spiegato che su 6 milioni di dosi 4.900 sono state segnalazioni di febbre non alta, 4.500 di cefalea e 3.300 di mialgia.

“Abbiamo visto che adesso le persone tendono – ha aggiunto il direttore regionale della Direzione Prevenzione e Sanità pubblica -, probabilmente perché sanno che poi si risolve nel breve periodo, a segnalare meno questa sintomatologia però per noi è importante mantenere questa segnalazione”.

Rispetto alle segnalazioni gravi, sempre correlate da un punto di vista temporale, in Veneto su 6 milioni di dosi ne abbiamo 1.900 per febbre alta ma ci sono stati anche perdita di coscienza, dissenteria, dei casi di trombosi (180 segnalazioni) e poche reazioni di tipo allergico (per esempio orticaria).

Su 2 milioni di dosi di vaccini alla fascia 12-25 anni (questo dato è riportato anche nel report di Aifa) non c’è stata nessuna reazione anafilattica.

Con le vaccinazioni si sono verificati anche dei decessi e attualmente in Veneto non c’è nessuna correlazione causale tra morte e vaccino ma si stanno valutando delle correlazioni temporali.

In Veneto il 42% delle segnalazioni sono venute dai medici, il 7,7% dai farmacisti, il 18,3% dai cittadini (2.738 segnalazioni) e il 31,7% da altri operatori sanitari.

(Foto: Facebook).
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