“Stupisce e sconcerta la firma del patto annunciata dagli assessori regionali Giuseppe Pan ed Elena Donazzan con una delle associazioni del mondo agricolo per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”: Cia Agricoltori Italiani Veneto, Confagricoltura Veneto, Agri del Veneto hanno espresso il loro disappunto in seguito alla comunicazione della firma avvenuta ieri, mercoledì 15 aprile, con la sola Coldiretti per un patto per agevolare il reclutamento dei lavoratori stagionali.
“La Regione – hanno dichiarato i rispettivi presidenti regionali Gianmichele Passarini, Lodovico Giustiniani e Doriano Annibale – ha perso la propria neutralità e il suo ruolo super partes, che dovrebbe essere garantito in ogni momento, ma soprattutto in questa fase di emergenza dovuta al Coronavirus”.
“La mancanza della manodopera stagionale in agricoltura è conclamata, – proseguono i presidenti – sono settimane che lanciamo l’allarme. L’idea di questo patto nel quale coinvolgere Veneto lavoro è nata proprio in seno al tavolo verde al quale hanno partecipato tutte le associazioni. Tutte hanno portato il proprio contributo, le proprie idee e messo a disposizione le rispettive strutture”.
“Ma si vede che per la Regione questo non è importante: si firma con una parte sola – ribadiscono i leader delle associazioni di categoria – e poi, con
magnanimità, si assicura che si estenderà l’accordo con la banca dati di Veneto lavoro a tutte le organizzazioni del mondo agricolo. Ci spiace, ma
non è un atteggiamento accettabile e corretto, non è una gara ad essere i primi della classe“.
Cia, Confagricoltura e Agri del Veneto assicurano che continueranno a lavorare come prima e più di prima per cercare “soluzioni che vadano a vantaggio di tutti”.
“Il nostro impegno – concludono i presidenti – è che nessuno resti indietro e che non ci siano agricoltori di serie A e di serie B. Ma certamente cambieranno i
rapporti con la Regione Veneto, la cui scelta di parte non trova nessuna giustificazione se non in un grave errore commesso nella concitazione di questo momento”.
“Nessuna volontà di non tenere unito il mondo agricolo. – è la replica dell’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – Riconosciamo l’importanza di tutte le associazioni del primario, che svolgono un lavoro egregio nella rappresentanza delle loro differenti specificità, e che fin dall’inizio di questa emergenza sanitaria ed economica hanno segnalato opportunamente l’esigenza di un raccordo tra il settore del lavoro e quello dell’agricoltura”.
“Gli strumenti previsti – chiarisce Donazzan – sono a disposizione dell’intero comparto. L’agricoltura in questo momento può rappresentare una delle poche occasioni di impiego, in particolare nei lavori stagionali. Lavori che, per quanto occasionali e temporanei, necessitano per sempre di formazione, come ben sottolineato dal collega Pan e da tutte le componenti del Tavolo verde”.
“Il protocollo di oggi non è altro che l’aggiornamento di uno strumento creato da Coldiretti nel 2014, – prosegue l’assessore regionale – come banca dati delle professioni agricole, a seguito dell’esigenza maturata durante gli anni della crisi 2011-2013 e che l’assessorato al lavoro della Regione Veneto ha subito colto e valorizzato, ritenendolo un metodo corretto di lavoro per l’incontro tra domanda e offerta per filiere specifiche”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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