Nuove regole per chi ritorna in Italia in occasione delle vacanze pasquali: lo scorso 30 marzo, il Ministero della Salute ha emanato un’ordinanza con le indicazioni per le persone che hanno soggiornato negli ultimi 14 giorni all’estero e che tornano in Italia in occasione della Pasqua (con rientro fino al 6 aprile).
Questi cittadini dovranno effettuare, entro 48 ore prima dell’arrivo in Italia, un tampone nel Paese in cui hanno soggiornato e comunicare il rientro al Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss di riferimento.
Chi non è riuscito a sottoporsi al tampone prima della partenza, dovrà eseguirlo in un punto di ingresso in Italia o in un punto tamponi delle diverse Ulss.
Chi sarà rientrato in Italia da un Paese estero, inoltre, dovrà sottoporsi anche alla sorveglianza sanitaria e rimanere cinque giorni in quarantena, dopodiché dovrà eseguire un altro tampone molecolare o antigenico nei punti tampone indicati nei siti di ciascuna Ulss.
I Paesi esteri che prevedono l’obbligatorietà di queste misure sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra e Principato di Monaco.
In questi giorni, diversi amministratori pubblici hanno invitato gli italiani a scegliere l’Italia in vista delle prossime vacanze estive, come forma di sostegno per le nostre imprese.
Mentre alcuni Paesi europei hanno già fornito le date dell’inizio della stagione turistica estiva, dando la possibilità alle persone di programmare le loro vacanze, in Italia non è stato fissato ancora nulla, perché si attende di capire cosa succederà nelle prossime settimane, anche rispetto alla campagna vaccinale.
Questo aspetto rappresenta uno svantaggio non indifferente per le imprese che si occupano di turismo in Italia e nella Regione Veneto, dove tutto il comparto spera di lasciarsi alle spalle quanto prima questo lungo periodo di chiusure e restrizioni.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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