Viticoltura bio, ieri a Vinitaly il convegno del Comando regionale carabinieri forestali. Farinetti (Eataly): “La terra è stanca” (video)

“Un quarto di secolo di viticoltura biologica: uno sguardo retrospettivo”. E’ stato questo il tema del convegno organizzato nella mattinata di ieri nella sala Respighi della Fiera di Verona dal Comando dei carabinieri forestali del Veneto, una tavola rotonda promossa nell’ambito di Vinitaly e moderata dal presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino, Antonio Calò.

Dopo l’introduzione del generale Antonio Ricciardi, comandante dell’unità di tutela forestale, ambientale e agroalimentare di Roma, e del colonnello Adolfo Faidiga, comandante regionale dei carabinieri forestali, è stato l’imprenditore piemontese e fondatore di Eataly Oscar Farinetti (nella foto in alto) a intervenire sul tema parlando di futuro e bio, con un occhio di riguardo al sistema prosecco.

Un universo da 500 milioni di bottiglie all’anno per quasi 3 miliardi di euro di fatturato, che proprio a Vinitaly, attraverso i propri Consorzi di tutela, si è presentato compatto per far conoscere al consumatore le tre differenti realtà che lo compongono: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, l’Asolo Montello e il Prosecco Doc.

“Molti produttori di prosecco – ha spiegato Farinetti – oggi stanno prendendo la strada della sostenibilità e dell’aumento del prezzo medio facendo vini sempre migliori. Il prosecco ha avuto un grandissimo successo nel mondo per le capacità dei produttori veneti in campagna e nel marketing.

“Beverino, piacevole e di compagnia – ha poi continuato l’imprenditore biellese – non troppo alcolico e sostanzialmente buono, deve arricchirsi della componente di pulizia e di lunghezza e profondità. Una sfida richiesta dal mercato: nel mondo se non sei bio ti desistano. Diventerà anche una moda, ma sono molto contento quando una cosa buona diventa moda.

Vinitaly platea convegno

“La terra è stanca – ha concluso il fondatore di Eataly – l’abbiamo massacrata per chiederle sempre di più. Non solo nella terra del prosecco, anche da noi nelle Langhe. Dobbiamo farla rilassare e cercare di produrre un po’ di meno per ettaro, di alzare il prezzo, ma soprattutto vietare gli erbicidi. Sono ottimista, saranno i giovani a cambiare l’agricoltura”.

Concetti sviluppati sotto il profilo storico e giuridico dall’avvocato e giurista Danilo Riponti, coinvolto dal colonnello Isidoro Furlan nell’organizzazione del convegno, che ha spiegato come il tema della viticoltura biologica sia di estrema attualità e di grande importanza per la tutela della salute dell’uomo e per il rispetto del consumatore.

(Fonte: Gianluca Renosto © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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