Il Veneto resta in area gialla ma il governatore Luca Zaia ha sottolineato che “si scrive giallo ma si deve vedere rosso” perché, nonostante il sistema sanitario veneto stia reggendo all’impatto pesante del virus, non si può certamente dire di essere usciti dall’emergenza Covid.
Il governatore del Veneto ha parlato di “visione industriale” del problema Covid con un’organizzazione estrema, metodica e puntuale della sanità veneta.
Viste le buone previsioni meteorologiche per il fine settimana, il presidente Zaia ha chiesto di non abbassare la guardia e di continuare a rispettare l’ordinanza, evitando gli assembramenti nei centri storici e nelle principali località marittime e montane della Regione.
“Guardate che non ce la stiamo passando bene cari cittadini negli ospedali – ha affermato Zaia – Abbiamo 2.600 pazienti complessi e la nostra programmazione sanitaria oggi è compressa e condizionata dal Covid. Quindi l’ordinanza c’è e verrà reiterata proprio perché non ci sia il dubbio che è finita. Non è finita!”.
L’ordinanza della Regione Veneto, che scadrà domenica sera, sarà infatti reiterata e andrà avanti finché sarà necessaria (con buona probabilità ci saranno delle modifiche per quanto riguarda il tema del prestito dei libri delle biblioteche).
Il presidente Zaia ha confermato che in Veneto ci sono mille terapie intensive utili e quelle non ancora allestite si potranno attivare in 36 ore, a differenza di quello che hanno sostenuto alcuni “detrattori del Veneto”.
“È inutile che mi venite a chiedere cosa faremo a Natale – ha aggiunto il governatore Zaia – Ingrasseremo tutti perché mangeremo il panettone da soli, non condivideremo più il panettone con una tavolata ma ce lo dovremo mangiare da soli. Siccome non dobbiamo riempirci di calorie, io vorrei fare in modo che si possano fare i pranzi in famiglia. Di certo non ci saranno le piazze piene per aspettare mezzanotte, ma comunque vorrei che si tornasse ad un Natale vero”.
Rispetto al tema del passaporto sanitario, invece, il presidente del Veneto ha ribadito di essere convinto dell’importanza di questo strumento.
“Non vorrei che il giallo, che è il simbolo del sole e della luce, venga interpretato così – conclude Zaia – perché per il Covid è il colore più sbagliato. Noi siamo in “area grigia” che è la più brutta che ci sia perché non sai mai che cosa c’è dopo il grigio: ci può essere l’oblio o il raggio di sole. Quindi attenzione che dobbiamo lavorare per vedere i raggi di sole”.
Questi i dati di oggi, sabato 21 novembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.658.845 tamponi molecolari (18.111 tamponi molecolari nelle ultime 24 ore), 751.045 test rapidi (47.382 test rapidi nelle ultime 24 ore), 119.726 positivi dall’inizio dell’emergenza (3.570 positivi in più nelle ultime 24 ore), 2.321 ricoverati in area non critica (27 in più nelle ultime 24 ore), 291 terapie intensive (5 terapie intensive in più di ieri), 39.157 persone in isolamento (502 persone sono uscite dall’isolamento nelle ultime 24 ore), 3.190 morti in totale (67 persone in più nelle ultime 24 ore) e 6.264 dimessi (117 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore).
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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