Nel consueto punto stampa giornaliero, il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, ha confermato l’ordinanza firmata ieri, venerdì 20 marzo 2020, che impone il divieto, fino al prossimo 3 aprile, salvo proroghe ulteriori, di allontanarsi dalla propria abitazione per più di 200 metri, tranne che per comprovate esigenze di carattere lavorativo, sanitario o per recuperare beni di prima necessità.
Dopo l’ordinanza del Ministro della Salute, la Regione Veneto ha deciso di portare avanti quella che in molti hanno chiamato “linea dura”, ma che costituisce probabilmente l’unica soluzione per poter contrastare efficacemente la diffusione dei contagi da Covid-19.
Nella giornata di domani, inoltre, resteranno aperte soltanto le farmacie, le parafarmacie e le edicole mentre chiuderanno tutti i negozi di alimentari.
“Le persone in isolamento in Veneto – ha affermato il governatore Zaia -, in virtù della politica dei tamponi, sono 13589. Abbiamo 249 persone in terapia intensiva e il totale dei ricoverati è 1191. Di persone positive in questo momento in Veneto ce ne sono 4617 e i decessi sono 146. Le proiezioni che abbiamo sono preoccupanti, ai cittadini chiediamo di darci una mano in questa partita”.
“La vera cura siamo noi cittadini – prosegue – l’isolamento fiduciario è assolutamente quello che dobbiamo fare. Molti invocano chiusure totali e noi, in attesa di quelle, spero che il governo si decida in questa direzione, crediamo sia fondamentale che comunque ci diamo delle regole e i veneti, fino ad ora, le hanno rispettate le regole. Penso che oggi sia fondamentale ringraziare i veneti per quello che hanno fatto, il senso di responsabilità dei veneti lo si vede fino in fondo”.
“Io ho letto l’ordinanza del ministro Speranza – conclude -, per le attività all’aria aperta è assolutamente in linea con quella nostra, ovvio che la nostra ha molto di più. Per cui sono qui oggi a dirvi che non ritiro l’ordinanza del Veneto, per me resta valida fino al 3 aprile, a meno che non accada che il 25 di marzo, il governo, che dovrà reiterare il nuovo Dpcm, non la faccia diventare inutile adottando delle misure ancora più restrittive”.
Zaia ha anche voluto ricordare la donazione, da parte delle famiglie di Franco ed Enrico Zoppas, di un milione di euro per acquistare 15 unità di terapia intensiva per la Regione.
Tra i vari argomenti trattati, spicca il tema dei 500 mila tamponi che sarebbero stati inviati da aziende italiane verso gli Stati Uniti.
Il presidente Zaia, premettendo di essere filoamericano, ha precisato che si aspetta una smentita di questa notizia da parte del governo italiano, vista la situazione di emergenza che sta vivendo l’Italia nelle ultime settimane.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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