In questa fase dell’emergenza Covid-19 la domanda ricorrente dei cittadini è: “Tornerà il lockdown?”, “Ci chiuderemo ancora in casa?”, “Potremo cenare e pranzare ancora al ristorante?”.
Per il presidente del Veneto Luca Zaia, con i dati di questo momento (3% di occupazione nell’area medica e nelle terapie intensive), non è previsto il lockdown ma c’è sempre il rischio di un cambio di colore di area e di nuove restrizioni.
Nella conferenza stampa di oggi, il presidente della Regione ha sottolineato che in Veneto la vaccinazione contro il Covid-19 sta procedendo e che si sta per entrare nel vivo della terza dose.
“Oggi la terza dose è autorizzata dai 60 anni in su – commenta Zaia -, ma immagino che questa settimana si abbasseranno anche le fasce di età. È una terza dose che viene praticata dopo i sei mesi dalla seconda, fatto salvo per i fragili che hanno i 28 giorni. Noi entreremo nel vivo delle vaccinazioni con la terza dose verso fine novembre. A fine novembre e in dicembre inizieranno ad essere cospicue le terze dosi, tant’è vero che non abbiamo dismesso i centri vaccinali, abbiamo solo ridotto le linee di vaccinazione perché, facendo 14 mila inoculazioni al giorno, non abbiamo più quella necessità di farne 50 mila come avevamo già fatto”.
Fino a questo momento sono state fatte 7 milioni 366 mila vaccinazioni contro il Covid-19 e nelle ultime 24 ore sono stati inoculati 14.248 vaccini (1.015 prime dosi, 4.517 seconde dosi e 8.716 terze dosi).
Ad oggi le terze dosi nella Regione Veneto hanno raggiunto il numero di 166.304.
Il presidente del Veneto ha sottolineato che, visto il pathos dei primi momenti, se ci fossero stati più vaccini all’inizio si sarebbe vaccinato di più.
Zaia ha evidenziato che, in caso di infezione, tra i vaccinati c’è meno possibilità di avere sintomi e che i vaccinati che vengono ricoverati in ospedale sono molti meno dei non vaccinati.
“Siamo preoccupati per l’incremento delle positività – ha aggiunto il governatore -, che ha anche una sua stagionalità che è legata strettamente al fatto che, man mano che diminuisce la temperatura, parallelamente noi ci chiudiamo in casa, in ambienti chiusi, non pranziamo più all’aperto, le porte dei bar e dei locali sono chiuse e ogni condizione di assembramento, se non protetta, ci porta alla positività. Siamo fortemente preoccupati perché nelle piazze, vuoi per le castagne vuoi per le manifestazioni di protesta, i raduni o gli eventi, vediamo tanti cittadini senza mascherina, ed è il vero problema”.
Zaia ha detto che, al di là delle grandi lamentele, in questa fase si sta vivendo come se non ci fosse il Covid perché l’unico “segnale” è quello di portare la mascherina.
L’appello ai cittadini è stato ancora una volta quello di non abbassare la guardia e di mettersi al sicuro: “Tu puoi manifestare, ma almeno mettiti la mascherina. Non posso non negare, però, che alcuni interlocutori che oggi sono contro il vaccino, e mi spiace ricordarlo, dieci mesi fa erano contro l’utilizzo della mascherina perché era un atto di dittatura anche quello. Mi chiedo se il problema sono il vaccino, lo studio, gli scienziati, i laboratori o qualcos’altro. Noi siamo preoccupati di non buttar via questo lavoro”.
Questi i dati di oggi, mercoledì 10 novembre 2021, sull’emergenza Coronavirus in Veneto: 7.227.538 tamponi molecolari in totale, 9.644.821 test rapidi in totale, 84.248 tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 931 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 487.192 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 13.609 positivi in questo momento, 330 pazienti ricoverati in totale per Covid (11 in più di ieri) di cui 57 pazienti in terapia intensiva Covid (1 in più di ieri) e 273 in area non critica (12 in più di ieri), 354 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.858 morti in totale (2 in più di ieri) e 23.827 pazienti dimessi dagli ospedali (13 pazienti dimessi nelle ultime 24 ore).
La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è dell’1,10%.
La popolazione veneta è vaccinata contro il Covid-19 per l’84,7% del totale: over 80 (99,9%), fascia 70-79 anni (93%), fascia 60-69 anni (89,8%), fascia 50-59 anni (85,4%), fascia 40-49 anni (79,5%), fascia 30-39 anni (78,9%), fascia 20-29 anni (83,3%) e fascia 12-19 anni (quasi il 69,7%).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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