Presunte molestie all’Adunata degli Alpini, Zaia: “Se c’è una mela marcia va punita, ma non generalizziamo. Non firmo per sospendere i raduni delle Penne nere”

Nel caso fosse avviata l’annunciata petizione online per richiedere di sospendere, per due anni, l’adunata nazionale dell’Associazione alpini, Luca Zaia non ha dubbi: non sarà tra i firmatari di sicuro.

Il presidente della Regione lo afferma sollecitato dai giornalisti a margine della conferenza stampa che si è svolta a Treviso, nella sede del deposito Mom, per la presentazione di 18 nuovi autobus ad alta compatibilità ecologica.

Zaia dice la sua sui presunti episodi di molestie sessuali (le segnalazioni sarebbero oltre 500) che sarebbero stati portati all’attenzione dell’opinione pubblica, soprattutto tramite il tam tam dei social, durante la 93esima Adunata nazionale degli Alpini che si è svolta a Rimini dal 5 all’8 maggio. 

A scatenare la polemica contro il comportamento maschilista e sgradevole di alcuni alpini c’è quanto scrive su Facebook l’associazione riminese “Non una di meno”, in merito al fatto che numerose giovani donne hanno raccontato di essere state oggetto di catcalling e attenzioni spinte da parte di presunti appartenenti all’associazione delle Penne nere.

L’Ana, presieduta dal trevigiano Sebastiano Favero, in un comunicato “prende ovviamente le distanze, stigmatizzandoli, dai comportamenti incivili segnalati, che certo non appartengono a tradizioni e valori che da sempre custodisce e porta avanti”.

Tuttavia, al tempo stesso l’Ana sottolinea che, dopo gli opportuni accertamenti, non risulta presentata alle Forze dell’ordine alcuna denuncia.

L’assessore regionale Elena Donazzan, insieme ad altre esponenti della politica veneta (come Martina Bertelle, vice presidente della Provincia di Treviso) presenti all’adunata di Rimini, ha diffuso un comunicato in cui afferma che “le polemiche, quando sembrano strumentali e forzate, hanno il solo scopo di infamare e non servono ad un corpo che ha dato all’Italia, nel solo anno scorso, poco meno di 117 milioni di euro e 4 milioni di ore di lavoro gratuito. Volontari veri, che si mettono in gioco con 5,6 milioni di euro raccolti, perché sono persone generose e perché la gente si fida di loro. Ci chiediamo come si possano gettare ombre sugli alpini, gli stessi che in pandemia hanno garantito il supporto al sistema sanitario e sociale, a cui va la nostra sincera gratitudine“.

“Io non ho visto le dichiarazioni dell’assessore Donazzan, quindi non le commento. Confermo quello che ho detto: se ci sono responsabili vanno puniti, senza se e senza ma. Da qui, però, generalizzare e dire che gli alpini commettono solo illegalità o vanno a creare quei guai che ci sono stati raccontati a Rimini, decisamente no. Se c’è una mela marcia va punita”, ha detto ancora ai giornalisti il presidente Luca Zaia.

“Le adunate degli alpini in Veneto le vogliamo, lo dice uno che le frequenta tutte. Ci sarà quella di Udine, ma poi abbiamo due candidature nella nostra regione, ovvero Vicenza e poi anche Verona, io spero. Avremo anche il raduno interregionale ad Asiago. Io dico che la generalizzazione non fa bene a nessuno. Oggi tocca agli alpini, domani toccherà a qualcuno d’altro per altri fatti, non necessariamente di questo tipo” ha continuato.

“Quindi è bene pensare che quella adunata ha avuto almeno 450 mila presenze e che tra queste, probabilmente, c’era anche qualcuno che non ha avuto una buona educazione”. A chi gli chiede se stia diventando un caso politico la vicenda delle molestie sessuali segnalate durante l’adunata, Zaia ribatte: “Io penso che sia ragionevole e logico che ci sia un dibattito. I fatti che ci sono stati raccontati sono gravi, è giusto che si identifichino i responsabili e che la si chiuda velocemente. Dopo di che mettere in croce tutta l’adunata e gli alpini non si può. Io gli alpini li conosco per la solidarietà, per la compassione, per la voglia di fare  per la comunità. Insomma, non serve che stia qui a giustificare gli alpini”.

“Sono un obiettore di coscienza, che sia chiaro. Se c’è una petizione per chiedere per due anni la sospensione dell’adunata dell’Ana, io non la firmerò. E non deve neanche passare il concetto che se uno non firma è a favore dei fatti che sono stati segnalati a Rimini. Perché quegli episodi vanno condannati, sono gravissimi,  ma da qui a a dire che si chiude una manifestazione come l’adunata è  un’altra cosa”.

È come se lo facessimo per un concerto, piuttosto che per altre iniziative – conclude Zaia – Qui ci sono le responsabilità oggettive di singoli che si sono comportati male, vanno puniti. Però dire che l’Associazione nazionale alpini è fatta da poco di buono assolutamente non si può”.

(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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