Zaia sul piano d’azione per la possibile reinfezione autunnale: “Stiamo attivando il magazzino per la banca del sangue”

Nel punto stampa di oggi, lunedì 11 maggio 2020, il governatore Luca Zaia ha fornito un nuovo aggiornamento sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 445.597 tamponi (5.472 in più rispetto a ieri), 5.015 persone in isolamento, 18.741 positivi (19 in più rispetto a ieri), 796 ricoverati (400 positivi e 396 sono negativi), 75 persone in terapia intensiva (38 positivi e 37 negativi), 2.991 dimessi (5 in più di ieri), 1.266 morti in ospedale (5 in più e 1.666 morti in totale) e i nati nelle ultime 24 ore sono 68.

Non ci sono più pazienti da altre regioni negli ospedali del Veneto e si sta andando verso il “Covid-free” nelle terapie intensive.

“I dati sono inconfutabilmente positivi – ha spiegato il presidente della Regione Veneto – nel senso che stiamo andando verso la negativizzazione del sistema sanitario. Se dovessimo dare una lettura del bollettino di oggi è che si va verso una pulizia sanitaria rispetto al virus negli ospedali. Peraltro, abbiamo anche un dato che poi l’assessore presenterà nei prossimi giorni. Voi sapete che facciamo, penso siamo gli unici a farlo, il tampone ogni dieci giorni ai medici in prima linea, terapie intensive, infettive e ogni venti giorni a tutto il resto, alla sanità e anche alle case di riposo”.

“Sostanzialmente – continua – quotidianamente si fanno tamponi per raggiungere il target dopo 10 e 20 giorni. Viene fuori che le nuove infezioni sono ormai bassissime. Vi do un campione: su 1200 tamponi sanità hanno trovato 3 positivi (Meno del 3 x 1000). Stiamo andando verso una condizione di sostenibilità. Questo virus ci preoccupa perché è altamente contagioso e la trasmissione può andare ad intercettare dei pazienti o, meglio, dei cittadini che, avendo delle patologie pregresse, possono finire in terapia intensiva e quindi mettere a repentaglio gravemente la propria salute o addirittura perdere la propria vita”.

“Voglio ricordare ai cittadini che questa non è un’invenzione delle aziende farmaceutiche o “Guerre Stellari” – aggiunge Zaia – con questo virus a volte ci si salva ma si hanno le encefaliti, problemi cerebrali, le miocarditi, problemi cardiaci, si hanno insufficienze renali, quindi ti curi per altre patologie: vuol dire andare in dialisi e si hanno un sacco di complicanze. Abbiamo pazienti che hanno perso l’utilizzo degli arti inferiori. Lo dico perché stando fuori, magari attingendo solo notizie da video che arrivano su WhatsApp o robe del genere, uno si fa una idea che Zaia, Lanzarin e Bottacin si sono messi d’accordo con i marziani e adesso c’è tutta una strategia per i nuovi equilibri nel mondo”.

“Noi stiamo già preparando il piano d’azione per la possibile ma non certa reinfezione autunnale – precisa – e possiamo dire che abbiamo un piano con lo schieramento dell’artiglieria pesante. Guardate, in questo piano rientra anche il progetto della banca del plasma. Noi siamo i primi in Italia ad aver portato avanti, potrei dire anche al mondo, un progetto così scientifico. Questa mattina abbiamo fatto una riunione proficua dove ho voluto chiedere che ci sia un carico quotidiano dei prelievi fatti del sangue immagazzinato e della raccolta rispetto ai potenziali donatori. Ma anche un piano di lavoro rispetto poi alla lavorazione di questo sangue”.

La partita del sangue è importante – prosegue – perché noi dobbiamo sempre avere un piano perché se a ottobre fosse definito che una delle cure di riferimento dovesse essere quella del plasma, il soggetto attuatore in fase emergenziale non può dire: “Eh ma io non ce l’ho” perchè qualcuno potrebbe venirmi a dire: “Noi non stiamo praticando cure perché tu non ti sei preoccupato di attivare un magazzino”. Invece noi lo abbiamo attivato”.

“Avviso i cittadini – conclude -, che sono stati ammalati, che non si preoccupino di chiamare, fare: arriverà una lettera. Ci sarà qualcuno che vi contatterà, verrà fatto un prelievo del sangue preventivo e verrà valutato il titolo anticorpale. La plasmaferesi esiste almeno da 30 anni, il Veneto ne fa 50 mila all’anno. Noi siamo abilitati per farlo, abbiamo uno dei tre laboratori nazionali e abbiamo anche la fortuna di aver investito per avere uno dei tre laboratori nazionali. Penso che riusciamo, alla volta dell’autunno, a cominciare a fare un bel magazzino”.

Sulla base di un monitoraggio scientifico e degli indicatori sanitari forniti, la Regione Veneto, nella videoconferenza di questo pomeriggio dei presidenti delle Regioni con il governo, chiederà che si apra tutto il 18 maggio.

Continua in Veneto il successo della storia del 13enne Ivan, giovane avicoltore di Ormelle, che è riuscito a far arrivare al presidente Zaia, grazie all’efficienza di Poste Italiane, le uova delle sue galline: i pulcini di Ivan ormai sono diventati una celebrità.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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