Zaia sulla “polemica a distanza” tra la dottoressa Russo e il professor Crisanti: “Il piano tamponi c’è sempre stato”

Torna a far discutere la polemica a distanza fra la dottoressa Francesca Russo, direttore della Direzione Prevenzione e Sanità pubblica della Regione Veneto, e il professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia di Padova, in merito alle dichiarazioni dello stesso Crisanti che ha “attaccato” il piano tamponi della dottoressa Russo affermando che è una “baggianata” dire che ci fosse un reale piano tamponi.

Nel punto stampa di oggi, domenica 24 maggio 2020, Zaia ha spiegato che la Regione Veneto ha una squadra di sanitari, non solo questi due medici definiti “cavalli di razza”, che si sono occupati degli aspetti più importanti dell’emergenza Coronavirus.

In questa squadra, Zaia ha precisato che c’è anche la politica veneta dichiarando: “Non è che può funzionare che se le cose vanno bene il merito è dei clinici e che se le cose vanno male la colpa è della politica”.

Secondo il governatore del Veneto, infatti, ha fatto la differenza anche chi ha preso le decisioni più importanti nel corso della pandemia, riferendosi proprio al mondo della politica della Regione Veneto.

“Abbiamo garantito al professor Crisanti, alla dottoressa Russo e a tutti i professionisti del Veneto una sanità d’eccellenza. – aggiunge il governatore del Veneto – Il professor Crisanti è un validissimo scienziato che ha preso in mano il primo laboratorio di microbiologia a livello nazionale: è un investimento tutto Veneto. Lui ha una Ferrari e ha la preparazione per dirigere una Ferrari ma dietro di lui c’è una squadra”

In merito alle dichiarazioni del dottor Crisanti, Zaia ha precisato che il piano tamponi c’è e c’era anche prima: “Ne ho gestite di peggio, considero entrambi persone apprezzate dai veneti e dalla comunità in generale. Ho detto al professore che si tratta di definire meglio ruoli, competenze e risultati e che sono due vanti per la sanità del Veneto insieme agli altri professionisti. Per cui avanti tutta: noi non abbiamo tempo di distrarci”.

Anche oggi i dati sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto sono confortanti: 582.709 tamponi (11.234 tamponi più di ieri), 19.086 positivi (12 in più di ieri), 2.619 persone in isolamento (233 persone in meno rispetto alla giornata di ieri), 482 ricoverati (52 in meno di ieri), 40 terapie intensive (11 positivi e 29 negativi), 3.269 dimessi (11 in più di ieri), 1.351 morti in ospedale (3 in più di ieri e 1.869 morti in totale) mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 87.

Si chiude la prima settimana dall’apertura di tante attività come ristoranti, bar, centri sportivi e locali di cura alla persona.

La preoccupazione delle autorità regionali venete non è stata negata dal governatore Luca Zaia, anche se la positività oggi è sotto il 2 per mille.

L’invito ai cittadini è ancora alla prudenza e a trattare questa fase con serietà e responsabilità.

Il presidente della Regione Veneto spera di poter chiudere per domani, anche grazie all’aggiornamento delle linee guida, il tema della riapertura delle terme per affrontare poi i cinema, le discoteche e le grandi aggregazioni in generale.

Dallo scorso 10 aprile i dati dei ricoveri e delle terapie intensive in Veneto sono sempre in discesa e questo fa ben sperare per un ritorno graduale alla normalità.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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