Una prima conseguenza della donna contagiata a Vittorio Veneto (qui l’articolo) è arrivata: il centro di controllo dell’Ulss 2, dopo aver fatto gli esami, ha comunicato al sindaco Antonio Miatto che almeno un dipendente comunale debba essere messo in quarantena preventiva.
Infatti la donna, di mezza età e residente nella zona di Longhere, per motivi di lavoro ha avuto contatti con alcuni uffici e stabili comunali, o meglio con alcuni dei dipendenti. Per precauzione ad uno di loro, che non ha alcun sintomo, è stato comunicato di rimanere a casa.
Questo ha provocato un certo disagio nella struttura e anche il sindaco non nasconde un certo disagio, anche se la situazione non deve per ora preoccupare.
“Quando, dopo aver effettuato l’indagine epidemiologica, hanno saputo della frequenza negli stabili comunali della signora, ora ricoverata all’ospedale di Costa – conferma il sindaco -. Le hanno chiesto i contatti avuti ed avrà dato delle specifiche per cui so che al momento ad almeno uno dei dipendenti hanno telefonato chiedendo di mettersi in quarantena per 15 giorni”.
Il sindaco ha subito chiamato Treviso per capire se ci siano altri dipendenti che dovranno rimanere a casa, intendiamoci, non malati.
“Giusto per capire se lunedì rischiamo di avere qualche ufficio in crisi per questo montivo. Sto attendendo lumi in questo senso. La signora normalmente non aveva contatti diretti con il personale, comunque aspettiamo a vedere prima di allarmarci. Per ora l’unica persona positiva al tampone è la donna, ma le precauzioni devono essere rispettate per intero”.
Aggiornamento ore 19:
Il sindaco Antonio Miatto comunica che 4 dipendenti comunali, forse anche 5, sono stati invitati a rimanere a casa in quarantena per avere avuto contatti con la signora contagiata.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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