Ricordi e tanta commozione sabato al Rugby Patean di Pieve di Soligo: l’impianto sportivo è stato intitolato allo storico presidente Virginio Colladet, scomparso nel 2013.


Una dedica voluta da alcuni ex giocatori del Rugby Piave per sottolineare l’importanza che Colladet ha avuto per l’affermazione della società. Sono due le squadre, per ogni categoria del settore giovanile, che hanno avuto l’onore di essere state formate da lui. Riuscì inoltre a portare diversi atleti ai massimi livelli del campionato italiano e alla nazionale maggiore.
“Se sono qui oggi è grazie a Virginio – ha detto l’attuale presidente del Rugby Piave Eros Moschetta -. È stata una persona unica e un esempio per tutti noi che abbiamo continuato a portare avanti questa società. La dedizione di ieri e oggi che le persone mettono per i nostri ragazzi è un patrimonio prezioso e rappresenta in pieno lo spirito del rugby: uno sport aperto a tutti dove ciascuno ha il proprio ruolo dentro e fuori il campo. Virginio è riuscito a fare squadra coinvolgendo associazioni, istituzioni e le altre società del territorio, un pioniere in questo. È riuscito ad instaurare rapporti con collage esteri con i quali ancora oggi ci sono scambi proficui”.


Un uomo non solo di sport: Virginio è ricordato da tutti per il suo carisma, caparbietà, amore verso i piccoli e grandi giocatori ma soprattutto per la disponibilità verso il prossimo. Lo storico presidente ha infatti collaborato attivamente per la creazione della Protezione civile in città.
“È stato uno dei primi a dare la disponibilità e una mano per creare la Protezione civile di Pieve di Soligo. Una persona, insieme al maestro Pederiva, che hanno dato tanto ai ragazzi pievigini, inculcando loro i valori dello sport sano e del gioco di squadra”, ha ricordato il consigliere regionale Alberto Villanova. “C’è tanta serietà e amore in chi abita in questi territori nei confronti dello sport, della cultura, della politica e dello sviluppo”, ha aggiunto il sindaco Stefano Soldan.


Ad inviare un messaggio è stato anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che in una lettera, rivolta alla famiglia di Colladet presente all’intitolazione, scrive: “Il movimento della palla ovale di Pieve di Soligo deve moltissimo a Virginio, storico presidente nonché dirigente con la “d” maiuscola. In questo sport servono coraggio, grinta e senso di squadra ma al rugby servono anche presidenti lungimiranti, capaci di compiere azioni concrete a patrimonio valoriale. Virginio, formatosi in questo spirito tenace, si gettò con passione nella mischia raggiungendo traguardi straordinari come l’ampliamento del settore giovanile o l’inizio di sinergie con maestri inglesi. Considero che questa iniziativa sia un corale riconoscimento per la comunità pievigina, un commosso quanto riconosciuto omaggio a questo ‘leone'”.


“Non ho avuto l’onore di conoscerlo ma dopo aver parlato con alcune persone qui oggi, ho sentito parole molto forti per quello che Virginio ha fatto per la comunità e la società – ha poi affermato il presidente del rugby regionale Sandro Trevisan -. Quello che ho notato entrando in questo impianto è la carta etica: è rivolta non solo ai genitori ma anche agli allenatori, dirigenti e giocatori. Il Rugby Piave vuole dare un insegnamento di valore a tutti coloro che frequentano questo impianto: gli allenatori devono comportarsi e e insegnare in un certo modo. Queste società sono quelle che faranno crescere bene i nostri ragazzi“.
Dopo i discorsi istituzionali intrisi di ricordi e tanto amore verso Colladet, è avvenuto il tanto atteso scoprimento della scultura dedicata a Virginio, opera dell’artista di Miane Valentino Moro: una grande palla ovale spaccata in due da un albero. La scultura raffigura Virginio (albero) che si sviluppa e cresce nel mondo del rugby (palla ovale) per poi “dare origine” ai futuri giocatori che prenderanno le redini della società, con i valori che Virginio ha insegnato negli anni. “Un segno – ha detto il presidente Moschetta – che ci ricorderà sempre Virginio tra di noi”.


I due figli dello storico e tanto amato presidente insieme alla moglie, commossi e stretti hanno voluto ringraziare tutti, dalla società all’amministrazione comunale per aver permesso tutto questo: “Vogliamo ringraziarvi per questo momento che sicuramente Virginio avrebbe apprezzato. Abbiamo condiviso un papà con i ragazzi del rugby e questo ci fa piacere. Questo sport ci insegna che il gioco di squadra è importante, un ricordo va anche a tutti i giocatori che oggi non ci sono più, a chi ha permesso di arrivare qui oggi”.
Ha concluso il pomeriggio, un incontro di rugby del settore giovanile.
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