Il Cardinale Parolin benedice il campanile restaurato: “Dio va annunciato sui tetti”

Il cardinale Parolin accolto dal sindaco Precoma e dalle autorità civili, militari e religiose

Grande festa questa mattina, domenica 15 ottobre, a Caerano di San Marco in occasione della benedizione del campanile (Torre Pia) restaurato alla presenza di Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede.

Alla cerimonia, impreziosita dall’esibizione della Banda Musicale di Pederobba, erano presenti il parroco don Roberto Stradiotto, il sindaco Gianni Precoma con la giunta comunale, i rappresentanti delle associazioni del paese, i volontari di Protezione civile “La Marca” di Caerano, i parrocchiani e tanti cittadini in festa per questo evento significativo per la comunità caeranese.

“Ancora oggi tutti i campanili – ha affermato il Cardinale Parolin -, di cui la nostra terra veneta è costellata, come Giovanni Paolo II disse nella prima visita che fece a Treviso nel 1978, dichiarano con la loro presenza che Dio è il ‘Primo’. Per cui, così continuava Benedetto XVI, sopra ogni nostro fare, dire e disporre sta questo. Dio non va messo solo nella cameretta privata del nostro cuore, va annunciato sui tetti, deve stare nello spazio pubblico della città”.

La cerimonia di benedizione del campanile restaurato

Dobbiamo tornare al Signore – conclude – perché ci sia pace tra di noi e tra i popoli della Terra. Le campane sono le voci di Dio nella comunità. Recentemente ho incontrato dei giovani che non andavano in chiesa da tempo. Mi hanno detto che, quando sentono il suono delle campane, qualcosa si muove dentro di loro. La giornata di oggi vi stimoli a continuare a sostenere l’opera di rinnovamento nella vostra comunità”.

Dopo la benedizione il Cardinale Parolin ha ringraziato la comunità di Caerano per il gentile invito e si è fermato a salutare i parrocchiani, posando per alcune foto con tanti caeranesi grati per la sua presenza in questa giornata che rimarrà nella storia del paese.

“Agli inizi del XVIII secolo – si legge in una nota storica sul campanile -, insieme alla costruzione della nuova chiesa di Caerano, venne eretto il campanile, disegnato dal Della Mistra e costruito dai murari caeranesi Andrea Marcon Domenico Tonelo, che crollò il 25 aprile 1786 colpito da un fulmine che lo rovinò ‘dall’alto in sino in fondo, aperto alla parte di mattina’. Il 3 giugno dello stesso anno fu fabbricato un campanile di castagnaro forte e ‘il 22 agosto 1790 si diè principio nello stabilirlo, rinforzandolo con un muro interno e scalle di pietra, come sarà un giorno: opera del mistro Dal Bello di Fonte'”. 

Il cardinale Parolin insieme a sindaco, parroco ed associazioni comunali

“Sulla sommità fu posta una croce – continua la nota -, che pesava centro libbre e altre cento libbre pesava il ferro che la teneva. Oggi, sul campanile vi sono quattro campane ed un campanello. Le due campane maggiori sono opere in bronzo del 1848 della ditta Pietro e Girolamo Colbacchini fu Giovanni di Bassano. La terza campana è del 1928 fusa dalla Premiata Fonderia De Poli di Vittorio Veneto. Il campanello è del 1938 rifuso dalla stessa ditta De Poli”. 

“Solo nel dicembre del 1878 si trova traccia di versamenti ai Fratelli Bellini di Valdobbiadene – conclude -, ‘per la costruzione di un orologio nuovo applicato alla torre del paese’ e l’anno successivo, giugno 1879, si trova il versamento per un parafulmine (un nuovo parafulmine sarà installato nel 1971). Nella notte del 13 luglio 1904, un terribile temporale si scatenò in Caerano e venne abbattuta la statua di San Marco, che coglie altri evangelisti spiccava nella torricciola a destra della facciata; l’intonaco levato, le murature d’un angolo spaccate, in tutto più che venti scalfitture, non di grande entità. Il danno in men di otto giorni fu riparato, rimessa una nuova statua eseguita dallo stesso Sartor che fece le altre”. 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata). 
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