Con la presentazione pubblica, che si è tenuta venerdì scorso a villa Wassermann, del progetto e del cronoprogramma di realizzazione del nuovo complesso parrocchiale e della piazza di Giavera del Montello, si è aperta per la comunità una fase nuova, ricca di significato e di possibilità.


Presenti alla serata il parroco, don Narciso Bernardis, il sindaco, Andrea Maccari, il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Michele Calliman, i progettisti e quanti hanno accompagnato e seguito tutte le fasi del progetto, oltre, naturalmente, a molti parrocchiani e cittadini.
“Questo è il risultato di un cammino lungo e partecipato, che ha visto convergere il desiderio della parrocchia e del Comune di immaginare insieme spazi capaci di favorire incontro, bellezza e comunione – ha sottolineato il parroco -. Questa non è solo un’opera edilizia: è un segno di speranza. È la testimonianza che, anche in tempi complessi, è possibile costruire relazioni, condividere visioni, generare futuro”.


Il progetto selezionato e presentato venerdì sera è il frutto di un concorso promosso dalla Cei e dalla Diocesi di Treviso: esso ha coinvolto numerose équipe di architetti, liturgisti, artisti, che hanno messo a disposizione della comunità competenze e sensibilità. È stato scelto il progetto dello studio guidato dall’ingegner Andrea Tellini, dal liturgista don Luciano Marotta con gli architetti Elena Di Taranto e Chiara Signorino, e Sofia Nembrini del Centro Ave Arte, espressione del carisma dei Focolari, da sempre attenti al dialogo tra spiritualità e forme artistiche.
“La loro proposta unisce armoniosamente la dimensione liturgica e quella civile, immaginando uno spazio che sia insieme chiesa e agorà, luogo di fede e di comunità – ha spiegato don Narciso -. Un ringraziamento va anche allo studio Concordia, che ci ha accompagnati nella stesura del documento preliminare alla progettazione, e a tutti coloro che, in forme diverse, hanno reso possibile questo percorso: l’Amministrazione comunale, i tecnici, i benefattori, i consigli parrocchiali, e i tanti volontari che hanno offerto il loro tempo e le loro energie. Grazie all’accompagnamento dell’Ufficio nazionale per l’Edilizia di Culto della CEI (che contribuisce con i fondi dell’8 per mille) e in particolare all’assistenza dell’architetto Alessandro Bellini, e alla guida del nostro Vescovo, monsignor Michele Tomasi, del Vicario generale, don Mauro Motterlini, del direttore dell’ufficio diocesano Beni Culturali, don Paolo Barbisan”.
L’Amministrazione comunale di Giavera del Montello, attraverso il sindaco Maccari, si è detta “felice di condividere l’avvio della fase realizzativa dei lavori per la nuova chiesa, primo passo di un più ampio progetto di riqualificazione urbana che prevede, in una fase successiva, anche la costruzione della nuova piazza”.


Si tratta di un intervento di grande valore simbolico e sociale, destinato a ridefinire il centro del paese, restituendogli pienamente la sua funzione di luogo di incontro, di fede e di vita comunitaria. L’avvio del cantiere è previsto nell’autunno di quest’anno, mentre le fine dei lavori, con la consegna del nuovo complesso parrocchiale, è stimata entro il primo semestre del 2028.
“Una volta ultimata la chiesa sarà predisposta la programmazione dei lavori per la realizzazione della nuova piazza, pensata come spazio aperto, inclusivo e vivibile, dove cittadini di ogni età potranno incontrarsi, partecipare a eventi, condividere momenti della vita quotidiana – ha sottolineato il sindaco Maccari durante la serata -. Sarà cura della nostra Amministrazione, in dialogo con la parrocchia, tenere conto delle esigenze di parcheggio e viabilità dei cittadini e delle attività commerciali, in particolare per il mercato”.
“È un progetto che nasce dall’ascolto e dalla condivisione e che guarda lontano – ha evidenziato ancora il primo cittadino -. Non stiamo costruendo solo edifici, ma gettando fondamenta per una comunità più coesa, consapevole e viva. Prima la chiesa, poi la piazza: due passaggi distinti ma profondamente legati nel loro significato”.
“Questo progetto è maturato come esperienza di comunione e di apertura. È un’opportunità preziosa per riscoprirci corresponsabili dei luoghi che abitiamo, degli spazi della fede e della vita civile – ha concluso il parroco -. Alla comunità tutta, civile ed ecclesiale, rivolgo l’invito a custodire questo progetto come un dono e un impegno. Un dono che parla di futuro e di fiducia. Un impegno che chiede di essere costruito insieme, per restituire a Giavera del Montello una chiesa viva e una piazza abitata: luoghi in cui crescere come comunità, nella fede, nella cultura e nella solidarietà”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza e Diocesi di Treviso)
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