Eccellenza nella gestione dell’ictus, premi Angels a Suem 118 e due ospedali

Il premio Angels al gruppo dell’Ospedale Ca’ Foncello

Anche quest’anno l’Ulss 2 si aggiudica gli “Angels Awards”, importanti premi assegnati alle strutture che garantiscono un alto livello nella gestione dell’ictus di cui sono stati insigniti, per l’attività svolta nei primi mesi del 2025, gli ospedali “Ca’ Foncello” di Treviso e “Santa Maria dei Battuti” di Conegliano e il SUEM 118.

Con questo nuovo, ulteriore riconoscimento il Centro Hub di Treviso conferma il suo valore nella gestione dell’ictus: ha ricevuto in quattro occasioni, dal 2022 ad oggi, il premio ESO-Angels di cui due Platino e due Diamante, il più alto riconoscimento previsto.

L’ospedale Ca’ Foncello si è aggiudicato il premio ESO (European Stroke Organisation) classificandosi anche quest’anno come Diamante, mentre l’ospedale di Conegliano è stato riconosciuto come Oro. Entrambi gli ospedali sono stati valutati nel corso dei primi mesi del 2025 per il percorso di cura dell’ictus, venendo premiati per l’attività svolta in termini di ricoveri, tempistiche della diagnostica e della terapia in fase acuta, prevenzione secondaria e gestione delle complicanze.

Il premio Angels attribuito al SUEM 118 di Treviso, che ha ottenuto il riconoscimento Diamante EMS, dedicato ai servizi medici di emergenza, riguarda invece le cure preospedaliere dell’ictus. Per un trattamento rapido ed efficace è infatti essenziale fare una diagnosi corretta, un’anamnesi medica appropriata, il trasporto in un ospedale attrezzato per l’ictus e la pre-notifica all’ospedale. È stato dimostrato che la collaborazione tra ospedali e servizi di emergenza sanitaria riduce i tempi di accesso al trattamento. Il monitoraggio della qualità aiuta, inoltre, i team pre-ospedalieri a standardizzare, risolvere i problemi e modificare le proprie pratiche per elevare lo standard delle cure.

LA STROKE UNIT DEL CA’ FONCELLO – ospedale di riferimento “Hub”

La Stroke Unit del Ca’ Foncello, guidata dal dottor Simone Tonello, è in capo all’Unità operativa complessa di Neurologia, diretta dal dottor Domenico Marco Bonifati. Nelle attività relative alla gestione dell’ictus sono coinvolte numerose altre Unità operative: il Servizio di Emergenza e Urgenza, il Pronto Soccorso, la Radiologia, la Neuroradiologia e la Terapia Intensiva Neurochirurgica. Questo richiede l’applicazione di procedure e percorsi definiti, la continua rivalutazione dei protocolli nonché la formazione continua del personale.

Nell’àmbito della gestione di area vasta dell’ictus, inoltre, è fondamentale il lavoro svolto dagli ospedali di Conegliano, Castelfranco Veneto, Belluno e Feltre, con i quali il team del Ca’ Foncello ha un rapporto di stretta collaborazione e lavoro interdisciplinare.

“Sono circa 400 i pazienti colpiti da patologia cerebrovascolare acuta gestiti ogni anno dall’Unità Neurovascolare di Treviso – dichiara il dottor Tonello -. In particolare sono stati 395 i casi gestiti nel 2024, con 100 fibrinolisi sistemiche e 85 trattamenti endovascolari effettuati. Dall’inizio del 2025 sono stati ricoverati 180 pazienti, sono state effettuate 51 fibrinolisi sistemiche e 40 procedure endovascolari. Un elevato numero di ricoveri e di trattamenti di fase acuta che permette di accrescere sempre più esperienza e competenza nella gestione della malattia cerebrovascolare”.

“L’ictus è una delle più frequenti malattie neurologiche, colpisce la popolazione a tutte le età ma la sua incidenza aumenta in particolare a partire dai 55 anni, e a partire dai 65 anni lo fa in modo esponenziale – spiega il dottor Bonifati -. L’ESO, tramite il progetto Angels, monitora alcuni dei più importanti parametri di qualità nella cura dell’ictus, patologia strettamente tempo-dipendente. Più tempestivo è il trattamento di questa malattia all’interno di determinate finestre terapeutiche, maggiore è la possibilità di evitare ai pazienti le conseguenze invalidanti di tale patologia. Pertanto è necessario mantenere degli standard di cura elevati per garantire i migliori risultati possibili”.

IL PRONTO SOCCORSO DI CONEGLIANO – ospedale di rete “Spoke”

L’ospedale di Conegliano nel 2024 ha sottoposto a trombolisi circa 50 pazienti colpiti da stroke. La procedura nel Distretto Pieve è a carico del Pronto Soccorso con la collaborazione dei colleghi neurologi, avvalendosi in alcune fasce orarie anche dell’utilizzo della telemedicina in collegamento con il centro Hub, l’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.

“Dopo la prima presa in carico del paziente – spiega la direttrice del Pronto Soccorso, dottoressa Simona Brescianini – il paziente viene strettamente monitorato per almeno 24 ore in Terapia IntensivaI/Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) per poi completare il percorso diagnostico-terapeutico in un reparto medico. Nei casi fosse indicato anche un trattamento endovascolare, il paziente viene invece trasferito a Treviso. In questi anni abbiamo cercato di creare la giusta sinergia fra 118, Pronto Soccorso, Neurologia Spoke e Hub, Radiologia, Rianimazione/UTIC, Medicina e Geriatria. Il premio Angels Oro – continua Brescianini – è per noi il risultato di un efficiente lavoro di team, coordinato dalla dottoressa Barban, nel quale gioca un ruolo fondamentale anche la Comunità, essendo fondamentale il rapido riconoscimento dei sintomi e l’allerta del 118 da parte del paziente e delle persone che si trovano con lui”.

IL SUEM 118 – Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica per la Provincia di Treviso

Il dottor Graziano con il premio Angels per il gruppo SUEM 118

Il Servizio SUEM 118, al quale arrivano tutte le chiamate di soccorso della Provincia di Treviso, è stato insignito del riconoscimento Diamante EMS-Awards inerente le cure pre-ospedaliere rivolte ai pazienti colpiti da ictus, trattati nei primi mesi del 2025, per il secondo semestre consecutivo. “Per garantire un trattamento incentrato sul paziente, rapido ed efficace, è essenziale – afferma la dottoressa Maraluisa Ferramosca, direttrice del SUEM – porre una diagnosi corretta, un’anamnesi medica mirata, avvisare tempestivamente l’ospedale di riferimento dell’arrivo del paziente colpito da ictus. Fondamentale risulta quindi la collaborazione tra soccorso territoriale e ospedali per ridurre i tempi di accesso al trattamento. Il monitoraggio dei dati forniti ad Angels ci consente, inoltre, di standardizzare e ottimizzare i percorsi pre-ospedalieri di soccorso e cura modificando le pratiche, se necessario, per elevare lo standard”.

“Sono molto soddisfatto dei riconoscimenti ottenuti dai team degli ospedali di Treviso e Conegliano e del SUEM di Treviso, che confermano l’attenzione continua verso l’ictus e la volontà di proseguire e migliorare sempre i percorsi di diagnosi e cura di questa patologia – commenta il direttore generale dell’azienda sanitaria, Francesco Benazzi -. Uno sforzo multidisciplinare per incrementare il numero di pazienti trattati, lo sviluppo di protocolli per la gestione anche dell’ictus emorragico e l’educazione della popolazione al riconoscimento dei sintomi precoci di ictus rappresentano le prossime sfide per migliorare ulteriormente la gestione della patologia neurovascolare a 360 gradi”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Ulss 2 Marca trevigiana)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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