Al Pio X serata di presentazione dei Pcto con il San Camillo

Gli studenti del Pio X col primario Beltramin (foto d’archivio)

Mentre ormai volgono verso il termine anche gli esami di maturità, il Collegio vescovile Pio X è già proiettato alla programmazione delle attività per il prossimo anno scolastico.

Durante una serata organizzata in collaborazione con il reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’ospedale San Camillo, infatti, la scuola ha presentato agli studenti del triennio delle superiori e alle loro famiglie il progetto di “Service learning – Sostegno empatico” che i ragazzi potranno scegliere anche il prossimo anno tra le attività di quello che un tempo era lo stage in azienda, e che oggi, come Pcto (Percorso per lo sviluppo delle competenze trasversali e orientamento), è un piano individuale portato avanti nell’intero triennio e pensato per aiutare ogni allievo a scoprire le proprie potenzialità e passioni, mettersi a confronto con i propri limiti e apprendere tante capacità differenti che gli serviranno in diversi contesti della vita futura fuori dalla scuola.

“Per realizzare il progetto globale – ha spiegato la professoressa Cristina Scardanzan, responsabile dell’orientamento e delle competenze trasversali del Collegio -, nel quarto anno è prevista un’esperienza in contesto lavorativo. Il Pio X ha scelto di potenziare i percorsi di Service learning, capaci di stimolare lo sviluppo di life e soft skill, favorire la scelta di carriera, coniugando il dono del servizio verso l’altro. Il Service learning, infatti, è molto più di un progetto o di un’esperienza di Pcto. È un modo diverso di imparare, che mette al centro la relazione, la responsabilità e il senso profondo di ciò che si fa. Significa uscire dalla teoria per entrare nella vita reale, là dove le competenze si intrecciano con le emozioni e diventano strumenti per prendersi cura del mondo. Significa imparare a essere presenti, a osservare con attenzione, a riconoscere i bisogni dell’altro e a rispondere con intelligenza, creatività, rispetto”.

Durante la serata, ha presentato le attività il primario del reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa del San Camillo, il dottor Andrea Beltramin, che ha raccontato le difficoltà di avere a che fare con persone i cui problemi di salute, dalla risoluzione lenta e complessa, si portano dietro anche tanti risvolti emotivi, legati alle difficoltà della propria situazione di salute e al tempo di permanenza all’interno del reparto. In un contesto del genere “ci siamo accorti che la riabilitazione fisica non era tutto – ha raccontato il dottor Beltramin – e così abbiamo lanciato un appello alla società civile per un coinvolgimento nel percorso di cura. A rispondere è stato il Collegio Pio X, che ormai da tre anni è al nostro fianco in questo progetto che prevede cinque diversi tipi di laboratori, gestiti dagli studenti in collaborazione con il personale e volontari adulti, che aiutano nel recupero di alcune funzioni motorie e cognitive. Soprattutto per i ragazzi che pensano di intraprendere una carriera in ambito sanitario è un’esperienza unica, poiché permette davvero di mettere al centro del proprio operato il paziente e le sue esigenze. Questo progetto per noi ha avuto un grossissimo valore e in questi tre anni è stato il miglioramento maggiore che abbiamo potuto offrire ai nostri pazienti e che ha caratterizzato l’attività del nostro reparto, tant’è che abbiamo scelto di aprire l’evento che terremo il prossimo 12 settembre per festeggiare i vent’anni del reparto, proprio con la presentazione di questa attività, che per noi ha un altissimo valore“.

La serata si è conclusa con i racconti di studenti e volontari che hanno parlato della loro esperienza dell’anno scorso, e con l’invito ai ragazzi a mettersi alla prova in questo servizio annuale che permetterà loro di affrontare nuove sfide e di imparare tanto.

(Autore: Dplay)
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