La famiglia Nardi ospita il Fai Giovani tra le Colline Patrimonio Unesco: “Sguardi su un paesaggio da tutelare”

Sabato scorso, in occasione del solstizio d’estate, sui Colli Unesco, la cantina La Farra, gestita dalla famiglia Nardi, ha accolto il Fai Giovani di Treviso, guidato da Anna Collatuzzo, per una suggestiva passeggiata lungo la riva di Col Brià.

L’escursione è stata condotta dall’architetto Enrico De Mori e si è svolta tra dialoghi e degustazioni di prodotti locali, esplorando il profondo legame tra paesaggio, storia, viticoltura e sostenibilità.

L’evento è iniziato con una visita alla cantina, guidata da Innocente Nardi, già presidente dell’Associazione Temporanea di Scopo “Colline di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità” e del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg.

Zaino in spalla, i partecipanti hanno poi intrapreso una passeggiata di circa 30 minuti, guidata dal delegato ambiente Fai Enrico De Mori, incentrata sul tema della tutela del paesaggio collinare. La tappa finale è stata al belvedere di Col Brià, dove si è tenuta una degustazione dei vini locali.

De Mori afferma che “i caratteri identitari di questo territorio sono riconosciuti, sono davvero unici, tanto che hanno meritato anche il riconoscimento di Unesco e noi ne siamo molto fieri”. “Con i dialoghi a Col Brià 2025 parte l’esigenza di coinvolgere il pubblico giovanile, individuando fondamentalmente tre temi legati al paesaggio”, spiega Adamaria Nardi de La Farra.

“Il primo evento si è svolto il 6 giugno ed era un Poetry Slam: ha visto la partecipazione di studenti dai 18 ai 35 anni che si sono cimentati nella creazione di poesie ispirate al paesaggio. E’ stato estremamente interessante per la profondità che hanno dimostrato questi ragazzi, per la loro viva partecipazione. In parallelo si è svolto anche un laboratorio di creazione di immagini”, ha affermato.

“Il secondo, altrettanto interessante, ha visto la partecipazione del duo Frammenti, che ha performato della musica partendo dai suoni di questo luogo: una cosa particolare, specifica, inedita, proprio legata a questo territorio – ha proseguito – Anche qui la partecipazione dei giovani è stata sorprendente; poi c’è stato un talk condotto da Tommaso Antiga con la lettura di spunti, di brani estremamente interessanti sul paesaggio e sul territorio che ci hanno fatto capire la profondità di questi ragazzi e anche la loro maturità”.

“Il terzo e ultimo (sabato sera ndr) ha visto la partecipazione e il coinvolgimento del FAI, sezione giovani di Treviso, al quale siamo estremamente grati per il coinvolgimento e quindi un approccio al paesaggio, uno sguardo critico ma costruttivo nello stesso tempo”, ha concluso.

Spiega Collatuzzo: “Siamo felici per la possibilità di portare le persone all’interno del territorio per immergersi in questo paesaggio che è così importante per la nostra identità. Siamo anche estremamente soddisfatti perché abbiamo raggiunto l’obiettivo e abbiamo capito fondamentalmente che è un processo che deve proseguire. Dobbiamo andare avanti insieme a questi ragazzi senza fare della nostra memoria un mausoleo, coinvolgendoli e creando qualcosa di prospettico che va governato. Abbiamo raccolto degli spunti veramente interessantissimi. Spesso il paesaggio del Prosecco viene confuso con quello della grande produzione, quindi è importante che si rendano consapevoli le persone di quello che è il reale paesaggio e che è parte della nostra storia”.

L’incontro si è concluso a tarda sera, con musica e buffet servito, e con vista mozzafiato sulle Colline del Conegliano Valdobbiadene.

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