Sangue meridionale (metà calabrese e metà siciliano), ma ormai trevigiana d’adozione. Parliamo di Annamaria Citino, 63 anni, nata Paludi (Cosenza), e attualmente docente di Italiano e Storia all’Istituto Enologico G. B. Cerletti di Conegliano, città dove risiede.
Insegnamento, certo, ma anche una passione per la poesia che si porta dietro almeno dall’età di 16 anni, quando ha iniziato a “tradurre la vita in versi”. E, in più, una vocazione per la teatralità e lo spettacolo che non l’ha mai abbandonata.
Tra le sue pubblicazioni (con Armando Siciliano editore), “In fragranza d’amore”, “Son tutta ciliegie”, “3 Cuori”, “Io&te”, “Sciabordio delle onde” a quattro mani con Margherita Bonfilio. Nel maggio 2022 esce la silloge “Abbracciami forte Vita” con Book SPRINT edizioni, libro selezionato per partecipare al salotto più famoso d’Italia Sanremo Writers. I suoi versi, grazie a Michele Vincenzi, sono stati proiettati nei palazzi a Los Angeles nel 2013.
Annamaria, ci puoi raccontare qualcosa di te e della tua storia?
“Sono nata in Calabria, ma ho anche sangue siculo perché mio padre era calabrese e mia mamma siciliana. Io ho studiato all’università di Urbino, mi sono laureata in Filosofia e, finta l’università, mi sono trasferita direttamente qui in Veneto. Quindi praticamente è da quasi 39 anni che ho ‘acquisito nelle mie vene’ anche la linfa di questa bellissima regione. Io ero definita una sorta di ‘Cyrano de Bergerac’, nel senso che mi piaceva scrivere questi versi, regalarli alle mie compagne, che poi li mandavano ai loro fidanzati. Ma non è tanto questo: la poesia, in realtà, è nata proprio con me, io sono stata sempre innamorata della poesia e di grandi poeti”.


“Li ho trovati sempre molto affascinanti, anche perché credo che la poesia sia qualcosa che ti rende immortale. E poi la bellezza della poesia sta nel fatto che, in poche parole, tu puoi racchiudere racchiudi un mondo”.
Qual è il tuo rapporto con la Marca trevigiana e, vista anche la tua esperienza di docente, che peculiarità hai trovato in questo territorio?
“Ho amato subito la Marca, devo dire anche proprio Treviso. Come la vedi ti innamori, un po’ come dice la pubblicità. Ho già scritto tantissimo sulla Marca trevigiana, anche su tutto ciò che circonda questa bellissima regione, anzi questa parte del Veneto. Sono arrivata qui che ero ancora giovanissima, avevo 22-23 anni e sono entrata nel mondo della scuola, mi ricordo, a Chiarano. Lì ho fatto la prima docenza di italiano e da lì è stato tutto un succedersi, fino ad arrivare appunto a insegnare al Cerletti, dove sto ormai da 25 anni”.
Una poesia che “traduce la vita in versi”, la tua: ci puoi spiegare un po’ meglio questo concetto?
“E’ il mio motto da sempre, questo di tradurre la vita in versi. Cioè in realtà io mi emoziono per tutto ciò che mi circonda e vivo di forte passione. Metto il pathos ovunque, quindi ‘tradurre la vita in versi’ significa che tutto quello che mi arriva quasi spontaneamente nella mente o provo un sentimento legato anche a delle cose quotidiane, trova poi una sua versione scritta”.


“Io cerco di cristallizzare in un certo senso nei versi anche la quotidianità, immagino addirittura che le macchine parlino, facendo diventare animate le cose come se avessero un’anima. Proprio io do l’anima alle parole“.
Con i tuoi componimenti hai vinto un sacco di premi e riconoscimenti: ci puoi citare i principali?
“Ne ho ricevuti tantissimi, in effetti, che mi hanno dato un po’ di ‘gloria’. Nel 2019 addirittura mi sono aggiudicata il primo premio alla giornata mondiale della poesia con Agnese Monaco. Poi, sempre nel 2019, ho ottenuto il secondo posto al premio letterario, Emozioni in versi dell’associazione La Madia dell’arte a Napoli con presidente del premio Massimo Capriola. Non solo. Sono stata anche alla Camera dei Deputati e, più di recente, ho avuto due grandi riconoscimenti: l’anno scorso, il 22 novembre, a Strasburgo, mentre lo scorso 22 maggio a Bruxelles, sempre per le ‘Strade delle poesie’. E in quest’ultimo caso io ho portato proprio il territorio Veneto, perché si trattava di strade d’Europa che incontrano l’Italia e io ho voluto parlare proprio del territorio di Conegliano e della sua bellezza“.


“Inoltre ci tengo a sottolineare che, nel 2024, sono stata insignita del ruolo di ‘testimone di Gentilezza‘ per il movimento nazionale MIG, di cui è presidente Natalia Re. Tanto è vero che il titolo della mia silloge è proprio ‘Cuore Gentile’. La gentilezza potrebbe essere una rivoluzione per cambiare il mondo se solo la si applicasse”.
E quella volta in cui hai dedicato una poesia a Paolo Bonolis? Ci puoi raccontare un po’ com’è andata?
“È stata un’esperienza simpaticissima devo dire. Paolo ha deciso di scegliermi per partecipare a questa trasmissione, ‘Avanti un altro’ e in quell’occasione, sapendo che io scrivevo poesie, gli ho dedicato la mia ‘Accordi di violino’. E il presentatore è rimasto stupito e mi ha detto: ‘E’ la prima volta che sono rimasto senza parole’. Perché veramente l’avevo colpito e, durante la pausa pubblicitaria, mi ha detto ‘guardi che lei ha talento non tenga nel cassetto le sue poesie, le faccia camminare’. Mi ha suggerito di mettere le ali alle mie parole e così, da quel momento, molti editori mi hanno contattata”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Mihaela Condurache)
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