Due tragedie nel giro di dieci giorni. Due vite spezzate lungo il Fiume Piave. Dopo la morte di Dennys “Daniel” Navas, annegato a San Biagio di Callalta, ieri è toccato alla piccola Adna Islamad, di soli 9 anni, perdere la vita a Pederobba, sotto gli occhi attoniti dei familiari. Due episodi avvenuti a chilometri di distanza, ma accomunati da un’unica drammatica evidenza: il Piave resta un fiume estremamente pericoloso.
Un fiume che attraversa numerosi comuni, i cui amministratori si trovano spesso impossibilitati ad agire per mancanza di competenze. I sindaci, infatti, non possono intervenire direttamente su aree che sono di proprietà demaniale e si trovano a dover fare i conti con decine di accessi lungo un corso d’acqua esteso e difficile da presidiare.
“Non è che ogni comune può prendersi la responsabilità su un terreno che è poi di proprietà del demanio – ha dichiarato il sindaco di Pederobba, Marco Turato – considerando anche i moltissimi accessi che portano al fiume. Da soli è incontrollabile. Dobbiamo metterci d’accordo con il demanio su una strategia di controllo”.
Accorato anche l’intervento del sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, che su Facebook ha scritto: “È la seconda tragedia in dieci giorni. Prima un ragazzo di 20 anni, ora una bambina. Due storie spezzate, due famiglie distrutte e un dolore che ci attraversa tutti. Davanti a una notizia così viene da stringere i figli più forte. Ma subito dopo deve venire la responsabilità: non possiamo più limitarci a dire ‘è sempre successo’. Non possiamo commuoverci oggi e dimenticarcene domani. Il Piave è il nostro fiume. È identità, memoria, natura. Ma deve smettere di essere una trappola. Serve più informazione, più sicurezza, un piano vero. Serve il coraggio di decidere, prima che sia troppo tardi. Lo dobbiamo a chi non tornerà più. E a chi ancora cammina lungo queste rive, con l’illusione che basti poco per stare al sicuro”.
Alla luce di questi eventi, appare sempre più urgente la nascita di un coordinamento tra enti, comuni e Demanio per individuare soluzioni concrete che impediscano il ripetersi di simili tragedie.
(Autore: Simone Masetto)
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