Si è conclusa la 31ª edizione del Giavera Festival, tra gli appuntamenti più rilevanti del panorama interculturale del Nordest. Per quattro giorni, dal 3 al 6 luglio, Giavera del Montello (TV) e, successivamente, Pordenone si sono trasformate in un crocevia di incontri, dialoghi, arti, sapori e storie provenienti da ogni angolo del mondo.
In un contesto segnato da guerre, ingiustizie e migrazioni forzate, il Festival ha offerto un’altra narrazione del presente: consapevole della complessità del tempo in cui viviamo, ha puntato sull’ascolto, sull’incontro e su una condivisa umanità. Il tema dell’edizione 2025, “Il Mondo Addosso”, ha attraversato ogni proposta del cartellone: dalle serate dense di parole forti e necessarie – con ospiti del calibro di Giovanna Botteri, Adriano Sofri, Gigi Riva, Ezio Mauro, Widad Tamimi e don Luigi Ciotti – agli spettacoli teatrali e musicali che hanno portato sul palco voci di resistenza, memoria e speranza.


Significative anche le testimonianze delle comunità migranti e degli attivisti internazionali, come il collettivo Ambasada Rog di Lubiana, testimone di un attivismo di frontiera. Il piccolo bazar del mondo, la mostra fotografica di Nicola Zolin, i canti del coro Stellae Mattutinae e le danze performative a cura di Indaco hanno invitato il pubblico a guardare il mondo negli occhi, a farsene carico, a proteggerlo e a rilanciare nuove possibilità di giustizia e convivenza.
Grande spazio è stato dato anche alla musica dal vivo, con artisti come Carlos Paz, che ha portato al festival le sonorità dell’America Latina, e il gruppo Loubelya, che ha trasformato Villa Wassermann in una piazza danzante della tradizione europea. Emozionante lo spettacolo “Lo Zoo di Gaza” della compagnia Cantieri Meticci di Bologna: una narrazione potente della guerra attraverso lo sguardo di un padre e di sua figlia, in cui il teatro si fa strumento di resistenza e riflessione.
Oltre 20 comunità migranti e associazioni culturali, provenienti da Paesi come Senegal, Iran, Romania e Bangladesh, hanno animato le giornate con incontri, danze e sapori, offrendo uno spaccato della ricchezza plurale che abita i nostri territori. A chiudere questa edizione, il “GiroMondo” di domenica 6 luglio a Pordenone, in collaborazione con Porte Aperte Pordenone, l’associazione Tarakos e altri partner locali: un pomeriggio festoso aperto a tutta la cittadinanza, con l’immancabile spettacolo del Circo italo-argentino Patuf, che quest’anno ha proposto una riflessione poetica e suggestiva sul tema del Tempo.


Il Giavera Festival, promosso da una rete di realtà associative con il sostegno del Comune di Giavera del Montello, delle Caritas locali, di Migrantes Treviso e di numerosi volontari, si conferma anche quest’anno uno spazio di umanità, coscienza e impegno. Nelle crepe del presente, il festival continua ad aprire spiragli di futuro, spingendo a ritrovare la forza dell’incontro e dello scambio.
Il percorso del Giavera Festival prosegue anche oltre l’estate con due viaggi per incontrare storie e culture d’altrove:
- Viaggiorandagio Balkan Bosnia – verso Sarajevo, Mostar e Srebrenica (15-20 agosto 2025)
- Gorgorlu Senegal – in Senegal e Casamance con l’associazione senegalese Diamoral (15-25 novembre 2025)Per informazioni e prenotazioni: 349 3000242 – info@ritmiedanzedalmondo.it
Infine, è nata una nuova iniziativa: “FuoriLuogo, la piccola officina del Mondo”, un progetto per bambini e adulti con animazioni, laboratori, uscite nella natura, incontri e momenti di relazione. Perché, come recita il motto del Festival, “quello che sta accadendo nel Mondo, ha bisogno di nuovi orizzonti di Mondo“.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto Giavera Festival)
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