Alemagna a singhiozzo, gli albergatori cortinesi: “Stato d’incertezza non più tollerabile”

I lavori di ripristino della viabilità sull’Alemagna dopo la penultima frana

A nome dell’intera filiera turistica locale, l’Associazione Albergatori di Cortina d’Ampezzo esprime la propria “profonda preoccupazione per la situazione di emergenza e precarietà legata alla viabilità lungo la SS 51 d’Alemagna, che si protrae ormai da oltre un mese, seppure a seguito di eventi diversi, e che sta generando disagi crescenti, non solo per gli operatori del comparto ricettivo, ma per l’intero tessuto economico e sociale del territorio.

Quello che lo scorso 15 giugno ha coinvolto la popolazione di Borca di Cadore e che si credeva essere uno spiacevolissimo episodio eccezionale, è stato l’avvio di una serie di interruzioni che continuano a rendere anche le più piccole operazioni quotidiane complesse da organizzare.

Infatti il successivo distaccamento importante sulle pareti del Marcora avvenuto il 29 giugno in seguito a una giornata di pioggia, ha a sua volta provocato una colata detritica i cui disagi si sono protratti per ulteriori otto giorni.

Grazie al lavoro di Anas, Amministrazioni e di tutti i professionisti coinvolti, il transito è stato poi riattivato, ma solo in maniera contingentata tra le 07:00 e le 20:00 con chiusure stradali cautelative in caso di precipitazioni. Un regime di accessibilità fortemente limitante dunque, che è stato ulteriormente compromesso nella notte tra il 12 e il 13 luglio dall’ennesima colata detritica, peraltro doppia per volume rispetto alla precedente, che ha riportato la situazione al punto di partenza. Successivamente all’ultimo sgombero del manto stradale terminato il 18 luglio è stata ritoccata la fascia oraria della riapertura della circolazione, fissata tra le 06:00 e le 21:00. Tuttavia questa mattina (ieri ndr) a causa delle copiose precipitazioni notturne, la strada non è stata riaperta alla viabilità: un’amara sorpresa per i molti lavoratori che dalle prime ore del mattino cercavano di attraversare il tratto. Alle ore 10:45 è stata nuovamente aperta con l’incertezza che il maltempo possa ritornare in serata e nei prossimi giorni”.

Gli albergatori si dicono “consapevoli della complessità legata agli eventi naturali che hanno colpito la zona, così come riconosciamo l’encomiabile lavoro svolto finora da Prefettura, ANAS, forze dell’ordine, amministratori locali e protezione civile. Tuttavia, a poco più di un mese dall’inizio dell’emergenza, non possiamo tollerare che si sia ancora privi di un piano concreto, stabile e coerente per la gestione della viabilità.

La riapertura limitata della SS 51 nelle sole ore diurne e in assenza di pioggia non risponde alle esigenze di un territorio che vive di turismo. I servizi al turista non si fermano alle 21:00. Le nostre strutture ricettive, i ristoranti, i bar, i panifici, i servizi notturni, così come l’intera catena del valore dell’ospitalità, operano ben oltre quella soglia oraria.

Inoltre, non è accettabile che centinaia di lavoratori –  la maggior parte dei quali non residenti stabili ma trasferitisi stagionalmente – debbano affrontare situazioni di viaggio estenuanti, talvolta fino a 4 ore al giorno, o l’attraversamento dei passi montani in piena notte per rientrare a casa, solo perché il tratto critico resta chiuso anche in assenza di allerte meteo reali.

Un piano di emergenza deve esserci, e dev’essere all’altezza del nome della nostra destinazione.

È impensabile pretendere che per sapere se si potrà raggiungere il posto di lavoro si debba controllare in tempo reale il meteo o affidarsi a notizie frammentarie online. Ricordiamo che molti pendolari usufruiscono dei mezzi pubblici, i cui orari e deviazioni diventano difficilmente consultabili, con ricadute pesanti sulla puntualità e sulla qualità del servizio stesso.

Parliamo spesso – giustamente – di voler attrarre e trattenere talenti sulle Dolomiti, e in particolare a Cortina. Ma con quali basi possiamo chiedere a una persona di restare, se è costretta ogni giorno a subire gli effetti di una logistica impossibile solo per poter lavorare?

Le nostre richieste sono chiare:

•           Estendere con urgenza la fascia oraria di apertura anche alle ore notturne, quando le condizioni meteo lo permettono ovviamente, perché siamo i primi ad avere a cuore la sicurezza dei nostri ospiti, delle nostre risorse e dei nostri concittadini.

•           Installare adeguata illuminazione e un presidio fisso in loco, per garantire sicurezza anche in orari serali e notturni.

•           Fornire una comunicazione unica, ufficiale e aggiornata in tempo reale, coordinata tra ANAS, Prefettura e Comuni, per evitare confusione.

•           Valutare la predisposizione di una viabilità alternativa emergenziale attraverso l’ausilio del nostro esercito, qualora si rendesse necessario.

Il tempo dell’attesa è finito. Serve una visione strategica e una risposta decisa. E serve adesso.

La montagna vive di persone, e senza mobilità non c’è lavoro, non c’è servizio, non c’è turismo”.

Associazione Albergatori di Cortina d’Ampezzo

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Anas – archivio Qdpnews.it)
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