Nella mattinata di oggi, giovedì, i Carabinieri delle Compagnie di Montebelluna, Castelfranco Veneto e i Poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Treviso, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Treviso nei confronti di G.M., 33 anni, e del fratello G.L., 29 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine per numerosi precedenti di polizia, anche specifici.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due fratelli sono gravemente indiziati di una serie di rapine commesse tra l’inizio e la fine del mese di giugno 2025 nella provincia di Treviso, tra cui quelle avvenute ai danni di due farmacie, una ad Altivole e l’altra a Postioma di Paese, e una rapina in strada ai danni di una donna in bicicletta.
In tutte le occasioni, gli autori si sarebbero presentati con il volto coperto da caschi integrali e abbigliamento neutro, agendo con freddezza e determinazione. In particolare, nel caso della rapina alla farmacista e a una dipendente commessa con modalità cruente, sarebbero state utilizzate armi da taglio per costringere le vittime a consegnare il denaro.
Per quanto concerne la rapina in strada dell’11 giugno, avvenuta nei pressi del passaggio a livello di San Zeno e su cui ha svolto indagini la Polizia di Stato, i due, a bordo di una moto di grossa cilindrata, avrebbero colpito volontariamente una donna alla caviglia per farla cadere e strapparle la borsa, contenente denaro contante e carte di pagamento successivamente utilizzate per effettuare acquisti e prelievi.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, hanno consentito di risalire all’identità degli autori grazie a un minuzioso lavoro investigativo basato sulla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private, sull’analisi dei tracciamenti targa, sul confronto tra le immagini video e i tratti fisici, gli indumenti e i tatuaggi dei soggetti monitorati.
Fondamentali sono risultati anche i riscontri derivanti dalle perquisizioni personali e domiciliari, che hanno permesso di rinvenire denaro contante di dubbia provenienza, attrezzi da scasso compatibili con quelli utilizzati nei furti, scarpe e indumenti identici a quelli indossati durante le rapine e, in un caso, buste riportanti il logo della farmacia derubata.
Ulteriori elementi di rilievo sono emersi da alcune dichiarazioni rese da persone vicine agli indagati, nonché da un video diffuso su un social network nel quale uno dei due fratelli alludeva esplicitamente alla propria responsabilità nei fatti oggetto d’indagine, attribuendone parte della responsabilità all’altro.
I due arrestati, al termine delle formalità, sono stati portati in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Carabinieri e Questura di Treviso)
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