La Regione del Veneto ha deciso di investire 11.204.000 euro del Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027 per dare una risposta concreta a un fenomeno preoccupante e sempre più diffuso anche nel nostro territorio: il disagio giovanile.
“Nonostante il Veneto sia una regione ricca di opportunità, con un sistema scolastico di qualità e un solido tessuto sociale, dove risiedono 800 mila minori ci si trova a fare i conti con nuove fragilità, spesso silenziose. Il ritiro sociale, i disturbi emotivi e alimentari, aggravati dalla pandemia, rappresentano oggi una delle principali sfide da affrontare per garantire un futuro sereno alle nuove generazioni” spiega Sonia Brescacin Presidente Commissione Sanità e sociale della Regione Veneto.
Il ruolo chiave della comunità educante
In questo contesto, la Regione punta su un approccio innovativo e condiviso: la comunità educante. Un modello di intervento che coinvolge famiglie, scuole, istituzioni, associazioni e cittadini, in un’alleanza educativa per sostenere i minori più fragili.
“L’obiettivo è creare un ambiente favorevole alla crescita, in cui ogni ragazzo possa sentirsi ascoltato, compreso e valorizzato. Un presidio sociale che promuove il benessere psico-emotivo, l’inclusione e la partecipazione attiva, contrastando isolamento e marginalità” continua Brescacin.
Una strategia con radici solide
“Il nuovo intervento” – precisa Brescacin – “si inserisce nel solco di esperienze già avviate con successo in Veneto, come le “Reti familiari”, le “Alleanze territoriali per la famiglia” e i progetti dei Piani per le politiche giovanili. Il denominatore comune? Un approccio preventivo e integrato, che mira a intervenire prima che le fragilità diventino vere e proprie emergenze.
Due linee d’azione per generare impatto
Le progettualità finanziate potranno svilupparsi lungo due linee principali, in grado di lavorare sia sui giovani che sugli adulti che li accompagnano:
1. Accompagnamento con azioni dedicate a minori tra i 13 e i 18 anni, e a giovani fino a 29 anni, anche di origine straniera, con l’obiettivo di:
- Promuovere coaching individuale e mentoring peer-to-peer;
- Favorire l’inclusione sociale, l’orientamento e la formazione;
- Sostenere l’ingresso nel mondo del lavoro e la valorizzazione delle competenze.
2. Preparazione con attività rivolte agli operatori, famiglie e mentori:
- Corsi brevi per preparare i giovani (18-29 anni) al ruolo di mentori per minori vulnerabili;
- Interventi formativi su prevenzione del disagio giovanile;
- Percorsi di aggiornamento per operatori pubblici e privati, parti sociali, enti del Terzo Settore e stakeholder coinvolti nelle reti di supporto.
Un investimento sul futuro
Investire sui giovani significa investire sul futuro della nostra società. Grazie a questo piano, il Veneto intende rafforzare il legame tra educazione, cittadinanza e lavoro, contrastare le disuguaglianze e promuovere una crescita armoniosa di tutti i ragazzi, indipendentemente dal contesto in cui vivono.
Le proposte progettuali potranno essere presentate da Enti accreditati ai Servizi al Lavoro o alla Formazione, anche in fase di accreditamento.
Una grande opportunità per costruire insieme un territorio più inclusivo, equo e solidale, dove ogni giovane possa sentirsi parte attiva della comunità.
(Autore: Dplay)
(Foto: Sonia Brescacin)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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