Il cimitero militare di Sorgenti: una distesa di croci in ricordo di 1259 soldati morti

Tra le cime dolomitiche che furono teatro di aspri combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale, il Cimitero militare di Sorgenti, sul Monte Piana, custodisce ancora oggi la memoria di 1.259 soldati caduti tra il 1915 e il 1917.

Lo scenario era quello della linea strategica che univa le Tre Cime di Lavaredo al Monte Cristallo e al Monte Piana, confine di stato tra Italia e Impero Austro-Ungarico. Qui, tra trincee e postazioni spesso precarie, i soldati vissero in condizioni estreme, combattendo non solo contro il nemico ma anche contro la montagna stessa: freddo, valanghe e malattie mietevano vittime quanto le armi.

Tra il 1915 e il 1917, soprattutto nella zona della Croda dell’Acqua, si concentrarono le perdite più alte. Le baracche militari potevano ospitare migliaia di uomini, ma molti non sopravvissero e trovarono riposo proprio nel piccolo cimitero ai piedi del Monte Piana.

Dopo il 1918, la memoria dei caduti rimase viva. Negli anni ’30 la Germania provvide a raccogliere i propri soldati in cimiteri di guerra riconosciuti, e dopo la Seconda guerra mondiale anche gli alleati provvidero a sistemare le salme dei militari rimasti nelle Dolomiti. A Sorgenti vennero raccolti soprattutto i soldati tedeschi e austro-ungarici, ma anche italiani e russi.

Il cimitero, dichiarato monumento nazionale, è oggi curato con dedizione dalla Croce Nera (“Schwarzes Kreuz Südtirol”) e dai volontari che da decenni ne preservano la memoria storica. Un luogo di silenzio e raccoglimento, dove ogni lapide ricorda il sacrificio di giovani vite spezzate dalla guerra.

Autore: Simone Masetto)
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