Il futuro delle Grave di Ciano arriva sul tavolo del Presidente della Repubblica. Nelle scorse ore, l’amministrazione comunale crocettana ha scritto al capo dello Stato Sergio Mattarella in merito all’annosa questione delle cosiddette “Grave di Ciano” e della futura possibile realizzazione delle casse di laminazione sul Piave.
Ecco il testo integrale della missiva, che porta la firma della sindaca Marianella Tormena e che è stata inviata per conoscenza ai ministeri della Cultura e dell’Istruzione, al Capo ufficio per la tutela della cultura della Memoria e della Difesa, al prefetto Angelo Sidoti e all’Associazione nazionale Combattenti e Reduci.
“Signor Presidente,
il Consiglio Comunale di Crocetta del Montello nella seduta del 22 luglio scorso ha deliberato di far giungere alla Sua cortese attenzione la viva indignazione e il profondo sconforto dei propri Cittadini per una iniziativa che prima la Regione del Veneto e successivamente il Segretario Generale deIl’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali in qualità di Commissario straordinario per la realizzazione delle opere delle Grave di Ciano hanno inteso e intendono attuare nel nostro territorio.
Si tratta della costruzione di enormi casse di laminazione sul fiume Piave.
Lo sdegno nostro e della Cittadinanza tutta non deriva da un rifiuto preconcetto, ma ha precise motivazioni: tale opera, che occuperebbe ben 555 ettari, verrebbe realizzata all’interno del fiume Piave, neII’esatto luogo ove nella prima Guerra Mondiale si attestò l’estrema linea di difesa contro l’avanzata dell’esercito austroungarico.
Proprio da qui, nel maggio 1918, partì la controffensiva dei nostri soldati che comportò il sacrificio di migliaia di vite umane ed indicibili sofferenze anche per la popolazione, sin dal 1917 costretta alla dolorosa esperienza di dover abbandonare forzatamente le proprie case, profuga in lontanissime parti d’ItaIia. Unitamente alla Battaglia del Solstizio suII’adiacente Montello, tale azione però portò poi alla vittoria.
Questo è il luogo grazie al quale, nella Storia della nostra Nazione, per gli Italiani il Piave divenne per antonomasia il “Fiume sacro alla Patria”; da qui la popolare canzone con la frase “..il Piave mormorò. non passa Io straniero!”
I ponti che Io attraversano sono preceduti da lunghe teorie di alti cipressi, chiaro monito alla sacralità del luogo: così hanno voluto i testimoni superstiti e così noi desideriamo preservare.
L’attiguo Montello, argine destro al Piave, è disseminato di monumenti a ricordo degli eventi bellici, tra i molti citiamo l’Osservatorio del Re, dove Vittorio Emanuele, poté controllare il fiume e la battaglia che vi si conduceva.
Trascorso un secolo, quegli eventi ed i valori che ne sono emersi restano ancora parte fondante nella cultura del territorio, profondamente radicati nella memoria famigliare e collettiva e continuano a plasmare il senso civico ed identitario dei nostri Cittadini.
Ora, in dispregio a tutto ciò, queII’area verrebbe irrimediabilmente trasformata e cementificata, cancellando le tracce di un epico passato, sempre caratterizzato da un indissolubile e forte legame tra il fiume, il Montello e la comunità, che qui continua a custodirne e coltivarne la memoria.
Oltre aII’indiscutibiIe valore storico a cui si è sopra accennato, quel sito, conosciuto con il toponimo di “Grave di Ciano”, è anche un’area di elevatissimo pregio ambientale essendo classificato SIC, ZPS ed inserito nella rete “Natura 2000”. E’ uno spazio di vitale importanza per la sua funzione di corridoio ecologico che ospita una complessa rete di fondamentali ecosistemi fluviali ed è uno scrigno di biodiversità. Oasi ormai unica neII’aIta pianura veneta.
Le motivazioni tutte che suggeriscono cautela e più attenta analisi del da farsi, sono unitamente condivise anche da altre otto Amministrazioni Comunali del territorio e supportate da numerosi accademici di atenei nazionali e internazionali che apertamente suggeriscono di individuare una davvero adeguata soluzione alla problematica della sicurezza idraulica percorrendo moderne strade alternative, in ossequio alle direttive europee.
Per i moltissimi pregi riconosciuti alle “Grave di Ciano”, necessita una Voce autorevole che solleciti una adeguata considerazione dell’importanza del sito dal punto di vista della memoria storica.
Signor Presidente, ci permettiamo di sollecitare il Suo alto interessamento per evitare che venga perpetrato un irrimediabile oltraggio ai Caduti che qui hanno sacrificato la Ioro vita ed al territorio che Ioro hanno difeso: territorio che la Comunità ha sempre custodito come Bene Comune degli Italiani per le future generazioni.
Ringraziando per ogni cortese attenzione, trasmettiamo i nostri più distinti saluti”.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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