“Luoghi dimenticati”: Villa Battaglia-Spada

Luoghi “dimenticati”, oggi, ma che un tempo avevano un’importante funzione per la comunità. Ai giorni nostri, invece, molti di questi edifici storici sono trascurati e o addirittura ignorati.

Quando al contrario meriterebbero un’appassionata riscoperta, la stessa che tenta di fare questa rubrica – ribattezzata appunto “Luoghi dimenticati” – che riprende fedelmente quella di Eventi Venetando, promossa dal Consorzio Pro Loco Quartier del Piave.

In questa quarta puntataa cura di Enrico Dall’Anese, ci occupiamo della Villa Battaglia-Spada. Certo, non un vero e proprio luogo “dimenticato”, ma vogliamo qui parlarne comunque perché in futuro, con adeguati interventi già ipotizzati, saprà esprimere ancor di più le sue potenzialità come centro culturale e luogo di aggregazione.

Il complesso della villa è formato da una corte-giardino attorno a cui sono disposti ad “L” quattro corpi di fabbrica.

È situato poco a nord della chiesa parrocchiale.

La costruzione fu iniziata nella seconda metà del Seicento ad opera della famiglia Marzer, che prese in seguito il cognome di Battaglia, e fu completata nel tardo Ottocento, epoca in cui passò agli Spada.

Nel primo Novecento era chiamata villa Antonietta e si configurava come una vera e propria residenza signorile.

C’erano il parco-giardino, la sala delle biciclette, la sala scherma, l’oratorio privato, carrozze e landau.

Le scuderie erano situate ad occidente, presso l’attuale fabbricato Meneghetti.

Le sale interne erano arredate con lampade, bigliardo, pianoforte ed il suggestivo melodium a cartoni forati.

Durante la grande guerra fu sede di un comando austro-ungarico.

La parte seicentesca è costituita dal corpo di fabbrica collocato sul lato nord-orientale della corte. Si sviluppa su due piani conclusi da un basso sottotetto.

Una meridiana porta l’iscrizione latina: 1668. Sine labore laboro cioè “Lavoro (segno le ore) senza fatica”.

Al corpo secentesco è collegato un fabbricato che chiude il lato orientale della corte e fu costruito in due tempi. Al centro si apre un ampio foro arcuato che consentiva al personale e ai carri agricoli di accedere al parco situato a nord-est.

Nel tardo Ottocento furono aggiunti altri corpi di fabbrica che ampliarono il complesso sul lato orientale. Qui il terreno scendeva in leggero pendio fino al campo da tennis dei signori Spada, trasformato verso la metà del secolo scorso in prato e, nei decenni successivi, in campo di calcio.

Il lato a nord costituiva la residenza signorile vera e propria. Sul lato verso la strada sporge il volume di una piccola loggia a fori centinati.

La villa conteneva anche un piccolo oratorio, che, a quanto pare, doveva essere stato abbellito da qualche opera pregevole. Abbiamo in proposito una testimonianza del Federici, secondo il quale si vedevano “delle belle opere di Egidio Dall’Oglio”.

Situata tra la villa e la chiesa è la barchessa Spada, composta di due piani, che delimita a sud il piccolo parco di alberi vetusti. Fu restaurata nel tardo Ottocento rispettando essenzialmente la struttura dell’edificio.

Il pian terreno ospita la mostra annuale dei vini; quello superiore è sede di un centro di cultura religiosa. Vi sono esposti anche interessanti documenti riguardanti il Regno lombardo-veneto e la grande guerra.

(Autore: Venetando)
(Foto: Eventi Venetando)
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